Non serve l’8 marzo, purtroppo. Basta la cronaca quotidiana a ricordarci che la parità di genere non è ancora una realtà, che gli abusi e le violenze nei confronti delle donne sono ancora un fenomeno diffusissimo, che l’eguaglianza lavorativa e salariale non l’abbiamo ancora raggiunta. Non serve l’8 marzo, o almeno non dovrebbe servire, a ricordarci che dobbiamo ripensare il nostro modello di welfare se vogliamo davvero sostenere la parità. Che dobbiamo cambiare il nostro linguaggio e la cultura che trasmettiamo prima di tutto ai nostri figli, se vogliamo finirla con i femminicidi. Che sostenere l’occupazione femminile è un volano di sviluppo per l’intera Italia e non “solo” una questione di genere. La vera sfida, oggi come ogni giorno, è non cadere nell’ottica della celebrazione vuota o in quella dell’emergenza. Nei confronti delle donne in Italia non ci sono emergenze ma difficoltà strutturali da risolvere, evitando di abbandonarsi alla facile retorica che porta con sé questa giornata. E il centrodestra, l’unico schieramento ad oggi ad aver ottenuto dei veri risultati in questo ambito, attuerà le risposte giuste in questa nuova legislatura.
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