«Da Massa Carrara a Livorno, da Pisa a Lucca e alla Versilia da ieri pazienti e infermieri liberi professionisti piangono sul sangue non versato. Colpa di una nuova direttiva emanata dalla Asl Nord Ovest che di fatto vieta ai Cup di ricevere campioni ematici, ovvero le provette di sangue, da ‘soggetti terzi’ se non in convenzione. I malcapitati sono sostanzialmente gli infermieri che esercitano con regolare iscrizione all’albo in libera professione, con tutto il corollario di pazienti che per le motivazioni più disparate e tutte legittime a loro si affidano per farsi prelevare il sangue, magari a domicilio o comunque in rapporto fiduciario libero-professionale. Siccome la giurisprudenza mi dice un’altra cosa, allora ho portato il caso in Regione»: ad annunciare battaglia è il Capogruppo di Forza Italia Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sulla questione ha presentato alla giunta toscana un’interrogazione a risposta scritta chiedendo lumi sui fondamenti giuridici di una simile disposizione.
«Quando ho letto la circolare aziendale emanata il 25 giugno scorso dal neodirettore amministrativo Gabriele Morotti e dal direttore sanitario Lorenzo Roti – spiega Marchetti – e ho ascoltato le preoccupazioni di infermieri libero professionisti e loro pazienti, mi sono informato. Nel 2016, quindi addirittura quando la professione infermieristica non aveva ancora un riconoscimento ordinistico specifico, il Consiglio di Stato si pronunciò su un caso affine avvenuto a Crema con una sentenza, la 2830 depositata il 28 giugno di quell’anno. Per farla breve, anche se poi nell’interrogazione sono sceso nel dettaglio, i giudici rilevano nel provvedimento una “immotivata discriminazione ai danni degli infermieri libero professionisti”. Io a questo aggiungo che si va a comprimere la libertà di scelta del paziente, in armonia con la sentenza che ravvisa “irragionevole restrizione della concorrenza”».
L’alternativa viene indicata: «I giudici, escludendo che si possa “invocare l’interesse pubblico ad una più elevata tutela della salute” data la normativa di settore, invitano semmai a produrre protocolli operativi per gli operatori. Infatti – ricorda Marchetti anche nel suo atto – alcune Regioni hanno proceduto in questo senso. La Asl Nord-Ovest invece ha emanato questa direttiva. Su che basi giuridiche? Lo chiedo alla giunta regionale, che invito a pronunciarsi per la revoca della disposizione. Inoltre – illustra il Capogruppo di Forza Italia – chiedo di sapere come funzioni nelle altre Asl».
«Quel che noto – riflette Marchetti in conclusione – è che tra le prime spillette che il nuovo direttore amministrativo si appunta al petto c’è questa, che va nel senso di una limitazione dei diritti tanto dei professionisti quanto dei pazienti. E mi pare brutto segno».
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