«Sulle Terme di Montecatini da parte della Corte dei conti si sollevano i nostri stessi dubbi, il che non fa che consolidare le nostre preoccupazioni in vista dell’assemblea dei soci sul bilancio 2018 fissata, secondo quanto fatto sapere dalla Regione in risposta a una mia interrogazione in Consiglio regionale, per lunedì prossimo: quasi un mese dopo la scadenza naturale di legge dell’atto contabile. Il quale, per altro, ancora non viene reso disponibile malgrado le richieste di accesso agli atti che ho avanzato anche questa volta. E’ il segno di un palese disagio nell’esibire i conti. E a me questo fa suonare molti campanellini d’allarme»: così il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che torna sullo stato economico-finanziario della Terme di Montecatini SpA all’indomani della relazione di merito illustrata dalla Corte dei conti e alla vigilia dell’assemblea dei soci che dovrà esaminare il bilancio consuntivo 2018.
«Ora i rilievi su indebitamento, sforamento dei termini di legge per l’approvazione degli atti contabili, mancata pianificazione aziendale e sottocapitalizzazione – riassume Marchetti – non arrivano più da un’opposizione cinica e bara bensì dalla magistratura contabile. Questo non ci lascia soddisfatti, tutt’altro: alimenta le nostre preoccupazioni circa le prospettive della società termale montecatinese in cui la Regione è socio di maggioranza con il 67% delle quote. Il fatto poi che malgrado abbia esercitato le mie prerogative di accesso agli atti ancora il bilancio 2018 non mi venga fornito, le avvalora. In più sapere che con uno stratagemma, ovvero convocando i soci in prima assemblea sabato 29 giugno senza praticamente nessuno per mimare il rispetto dei tempi di legge, ci si è aggrappati al rosicchiare un altro mese con una seconda convocazione al 29 luglio prossimo, mi fa temere numeri dolorosi».
«Quello che la Regione pare fingere di non capire è che le sue quote sono soldi dei toscani, e per questo la situazione merita trasparenza e chiarezza. Non giochetti come si è fatto finora. Per Montecatini Terme poi, che dalla società trae la propria denominazione, non sto neanche a dire quanta parte dello sviluppo e della vita cittadina dipenda dall’andamento della Spa termale. La città non merita questo atteggiamento opaco – incalza Marchetti – e la Toscana neppure».
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