«La risposta della Asl sul caso della paziente deceduta in pronto soccorso all’ospedale San Jacopo di Pistoia dopo ore di attesa per essere visitata non è accettabile: morire dopo avere aspettato 7 ore non è definibile decesso “improvviso”. Sono indignato e già domani presenterò un’interrogazione per chiedere alla Regione di avviare un’inchiesta intera e attivare un audit clinico. Non si può liquidare una simile vicenda con una delle solite minimizzazioni sullo stato dei pronto soccorso toscani»: la reazione arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti dopo aver letto sui quotidiani del dramma avvenuto nel pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo di Pistoia nella notte tra venerdì e sabato.
«Leggo che la paziente, 74 anni, si è recata in pronto soccorso alle 22.13 per morire nel corso della visita alle 5 del mattino dopo aver lamentato una condizione di malessere acuto anche con chi la attendeva preoccupato fuori dal reparto. Leggo anche che le sono state somministrate terapie che probabilmente hanno anche concorso ad abbattere sintomi che avrebbero potuto far da sentinella, ma non sono un medico e non lo so. Fatto sta che la signora è morta dopo 7 ore di agonia e la Asl parla di “morte improvvisa”, il che è inaccettabile. Per questo domani mi preoccuperò immediatamente di presentare un’interrogazione affinché si attivi un’inchiesta interna. Nei nostri pronto soccorso manca personale, mandare in trincea giovani neolaureati potrà essere formativo per loro ma certo non risolve il problema, e intanto i sanitari attivi sono gravati da carichi di lavoro pericolosi per loro e per i pazienti. Aver minimizzato per anni una situazione che oggi è al punto critico è stata ed è una grave responsabilità politica che la giunta regionale non può non assumersi dato che proprio Enrico Rossi, oggi sull’orlo del decennio da governatore, è stato prima per dieci anni assessore alla salute».
Mille episodi di questo tipo all ospedale di Pistoia
Senza arrivare al decesso, ma continua superficialità gestione dei pazienti senza criterio se non quello del momento e falsificazione della assistenza con il solo scopo di garantire il personale e non la salute di chi viene a chiedere aiuto