«La qualità dei pasti in ospedale non è un’opinione. Esistono specifiche linee di indirizzo diramate dal Ministero della salute su standard, controlli, qualità percepita e qualità totale. Regione e Asl le facciano rispettare e intanto però spieghino come sia potuto capitare che al San Luca di Lucca sia stato somministrato ai pazienti pane ammuffito e se qualcuno lo abbia inavvertitamente ingerito»: a chiedere lumi sulla qualità dei pasti nelle corsie dell’ospedale lucchese è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che, fresco di rassegna stampa, si è trovato davanti alla denuncia di una paziente che, con tanto di documentazione fotografica a corredo, lamentava di aver ricevuto per la cena di domenica scorsa pane con la muffa.
Dal leggere al prendere in mano carta e penna Marchetti ci ha messo un attimo: «Ho presentato alla giunta regionale un’interrogazione sul caso specifico di Lucca, più una mozione per chiedere una ricognizione sulla qualità percepita dai pazienti relativamente al vitto loro somministrato in tutti gli ospedali toscani. Il Ministero prevede interviste e questionari specifici per indagare l’outcome, vale a dire in pratica cosa resta nel piatto indice di sgradimento da parte del paziente. Se i dati ci sono li si elaborino, sennò si avvii la raccolta di informazioni e poi su quella base si riformuli l’offerta. La nutrizione per un malato – osserva Marchetti – concorre al buon esito del percorso clinico. Io ho controllato: nelle linee guida ministeriali di muffe non si fa menzione».
Sarcasmo a parte, sul caso Lucca Marchetti snocciola una raffica di quesiti per sapere dalla giunta toscana «come collochi l’evento denunciato, e per la verità non isolato rispetto al panorama regionale, rispetto alle Linee di indirizzo ministeriali sulla materia», «se non ritenga di voler avviare una ricognizione complessiva su capitolati, fornitori e filiera del servizio nutrizionale per accertare come possa accadere che in un ospedale si somministri cibo con presenza di muffe e se sia stato verificato che nessun paziente ne abbia accidentalmente ingerito», «se presso l’ospedale San Luca di Lucca si effettui un monitoraggio di esito (outcome) sull’indicatore suggerito dal Ministero “n. di pietanze gradite/n. totale di pietanze erogate” ed eventualmente con quali risultati».
Non che il Capogruppo di Forza Italia non abbia provato a cercare da sé: «La cosa più recente che ho reperito, e che nell’interrogazione richiamo, è la dichiarazione rilasciata da Saccardi del Pd in risposta a un consigliere regionale del Movimento 5 Stelle tramite nota stampa il 10 ottobre scorso in cui affermava “Il cibo somministrato negli ospedali toscani è sano, controllato e sottoposto a continue verifiche […] Forse, così come i 5 Stelle pensano che il tunnel del Brennero sia già funzionante e utilizzato dal trasporto su gomma, magari pensano anche che in ospedale si debba dare cinghiale e vino rosso”. Domando all’assessore se, stante la nuova alleanza tra Pd e M5S, il pane con la muffa venga fatto oggi ricadere nella definizione qualitativa da lei avanzata. Non scarterei per altro del tutto la suggestione del cinghiale, stante la situazione ungulati generatasi anche a Lucca per colpa del malgoverno del Pd. Ma questa è un’altra storia…»
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