«Assumere con massima tempestività nuovo personale per l’emergenza urgenza sia territoriale che ospedaliera e, nel frattempo, intervenire per sanare la frattura che si va generando tra medici di 118 convenzionati impiegati anche nei pronto soccorso e Asl Nord Ovest che anche oggi ha rivolto loro una lettera al limite della minaccia. Questo certo non favorisce la trattativa. Il rischio è l’ammutinamento dei medici il 16 settembre prossimo, con conseguente collasso dei pronto soccorso da cui se ne andranno perché privi di riconoscimento retributivo ritenuto congruo allo sforzo. Chi curerà i pazienti? La Regione ha il dovere di attivarsi per raffreddare i rapporti e scongiurare lo stop alle attività di cura»: a chiederlo è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che sul deterioramento tra Asl e medici di 118 impiegati anche nei pronto soccorso e oggi pronti a lasciare ha presentato un’interrogazione per chiedere l’intervento della giunta toscana.
«Il settore dell’emergenza urgenza è tra i più delicati del sistema salute. Di concorsi non ce ne sono, noi chiediamo da anni assunzioni e invece la coperta degli organici medici è cortissima e continuamente rattoppata con soluzioni tampone che non risolvono. A questi medici di 118, in particolare, spesso precari – spiega Marchetti – è stato chiesto di lavorare anche nei pronto soccorso: hanno accettato malgrado il loro contratto non lo prevedesse. Doveva essere un di più di lavoro in via provvisoria: sono ancora lì. Chiedono un riconoscimento in termini retributivi per il maggior sforzo: gli viene risposto per la metà di quanto richiesto, 10 euro, o rizzati come si dice in Toscana. E loro accolgono l’invito e si rizzano, pronti a salutare la corsia ospedaliera dal 16 settembre. Ma l’hanno detto due mesi fa. E oggi la lettera con cui la Asl li minaccia, in caso diano corso alle loro intenzioni, tra poco perfino delle piaghe d’Egitto. Io invito la politica, in questo caso la Regione, a intervenire in fretta prima dell’irreparabile. Anzi, è già tardi e sono stupito di doverlo chiedere io».
Quindi l’interrogazione per mettere al sicuro il servizio, i medici e i pazienti che soprattutto a Cecina e Piombino rischiano di veder collassare in un clamoroso tilt i loro pronto soccorso: «Si ritiene inaccettabile – scrive Marchetti nel suo atto – che su una questione delicata come l’attività medica di pronto soccorso nell’Area vasta Nord-Ovest si sia giunti a un simile grado di tensione dopo che per lungo tempo questi medici di 118 sono stati gravati di carichi di lavoro e di responsabilità soverchi rispetto a quelli contrattualmente previsti, ma senza che a ciò sia corrisposta retribuzione incentivante per le prestazioni di pronto soccorso. E’ ritenuto dunque che la Regione abbia il dovere di attivarsi, benché ormai tardivamente, al fine di ricomporre le relazioni tra le parti nel senso dell’equità rispetto alle esigenze dei medici, ma anche al fine di scongiurare gravi contraccolpi nel servizio dell’emergenza urgenza ospedaliera che un simile irrigidimento delle posizioni porta con sé». E’ quanto Marchetti domanda alla giunta toscana, sollecitandola ad «intervenire presso la Asl Toscana Nord-Ovest affinché riveda la rigidità delle proprie posizioni in favore dei medici di 118 che hanno sin qui accettato di operare anche nei pronto soccorso aziendali senza alcun trattamento economico né incentivante né indennitario, consentendo così il reggersi del servizio grazie alla loro abnegazione» e a «procedere con tempestività ed urgenza al reclutamento di nuovo personale medico da destinare all’emergenza-urgenza sia ospedaliera che territoriale, così da ristabilire standard di servizio adeguati al bisogno espresso dalla popolazione e qualità di lavoro non costantemente segnata da eccezionalità per i professionisti».
Leave a comment