«Subito la ricognizione sullo stato manutentivo e la qualità statica dell’opera lungo il suo intero asse, poi un piano di valorizzazione che guardi non solo agli aspetti funzionali del Pubblico Condotto di Lucca, ma anche a quelli storico-culturali e identitari per l’intera comunità lucchese. Serve un’azione sinergica di tutti gli enti locali coinvolti e per questo ho presentato due distinte mozioni, una in Regione e l’altra alla Provincia di Lucca»: ad annunciare l’azione su doppio fronte è Maurizio Marchetti, Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale e Consigliere provinciale lucchese nelle file dell’Alternativa Civica di Centrodestra.
«Lo stesso Consorzio di Bonifica – sottolinea Marchetti – ha sollecitato tutti i soggetti aventi titolo sull’opera, ciascuno per le proprie competenze. Con la mia azione intendo cristallizzare l’intenzione anche sul livello politico, oltre che tecnico». Ecco il perché delle due mozioni in cui si impegnano da un lato la Regione ad attivarsi anche attraverso il Genio civile Toscana Nord per le verifiche di staticità e quanto di sua prerogativa, dall’altro la Provincia di Lucca a procedere alla ricognizione dello stato manutentivo lungo tutto l’asse del canale. Marchetti invita poi entrambi i livelli istituzionali a interfacciarsi per superare la visione circoscritta agli aspetti funzionali dando vita a un progetto comune e complessivo di riqualificazione e valorizzazione storico-culturale dell’opera.
«Realizzato intorno al 1380 – scrive Marchetti nella premessa dei suoi atti di indirizzo – il condotto pubblico di Lucca è una poderosa opera che si estende per 13 km attraversando la città da nord-est a sud-ovest. Per secoli ha fornito energia a molte attività significative per l’economia dell’intero territorio lucchese come mulini, filande, cartiere e lanifici, finendo per divenire un’opera importante non solo a livello funzionale ma anche nella percezione culturale e identitaria del territorio e della sua comunità. Nel tempo – si legge ancora negli atti – queste storiche 6 miglia di condotto acquifero hanno attraversato varie vicissitudini, tanto che negli ultimi anni si sono ripetute le richieste per interventi di riqualificazione e preservazione». Marchetti richiama i fatti degli ultimi mesi, col «crollo di un muro di contenimento nel luglio scorso (con conseguente interruzione del flusso d’acqua e morìa di pesci registrata in corrispondenza di San Pietro a Vico)» e «il cedimento, in data 26 settembre scorso, dell’argine all’altezza dell’Acquacalda».
«Appare di tutta evidenza – sottolinea il Consigliere regionale e provinciale – come si renda necessaria una ricognizione dettagliata sullo stato manutentivo di quest’opera distintiva della città di Lucca e dei Comuni limitrofi, onde scongiurare degrado e dispersione di un patrimonio anche culturale di memoria storica collettiva assolutamente da preservare».
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