La possibilità di dare il voto ai 16enni, su cui le forze politiche sembrano convergere in modo pressoché trasversale, desta perplessità soprattutto sulle conseguenze di tale scelta. Dare il voto ai 16enni porterebbe inevitabilmente con sé il tema dell’abbassamento a 16 anni della maggiore età, con possibilità di conseguire, per esempio, la patente di guida o acquistare alcolici in una età particolare, quella post-adolescenziale. Non meno rilevante, si aprirebbe la questione dell’imputabilità piena dei 16enni perché è impensabile parlare solo di diritti dimenticando i doveri e le responsabilità che derivano dalla maggiore età. E, allora, se è accettabile pensare a un diritto di voto ai 16enni in via sperimentale e solo per le amministrative, come dichiarato dal presidente dei senatori di FI Anna Maria Bernini, è altrettanto vero che, per tutto il resto, sono molti più i dubbi che le certezze che aleggiano intorno a tale ipotesi.
L o dichiara Enrico Aimi, senatore e capogruppo in commissione Affari Esteri per Forza Italia
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