«Il 25,3% della popolazione residente a Prato e provincia, per un totale di 62.314 persone ovvero 23.438 famiglie è esposto a rischio alluvione medio trovandosi in aree a pericolosità idraulica così identificate secondo i dati del rapporto Ispra 2018 Dissesto idrogeologico in Italia: pericolosità e indicatori di rischio. Ma a dati noti che vedono l’14,9% del territorio provinciale pratese esposto a pericolosità idraulica media corrispondono adeguati interventi di prevenzione e messa in sicurezza dei territori? O il governo del territorio in mano alla Regione procede nella rincorsa dell’emergenza in una Toscana che è seconda in Italia per rischio idraulico, dietro solo all’Emilia Romagna?»: se lo domanda il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che guarda con preoccupazione agli eventi meteo di questi giorni ma vuole lanciare il ragionamento oltre l’ostacolo della contingenza.
E purtroppo la risposta parrebbe negativa: «La fragilità della Toscana è nota e documentata – ripercorre il Capogruppo regionale di Forza Italia – ma quando a pagina 44 del suo Rapporto Ispra si guarda indietro, rispetto al 2015 include tra “gli incrementi più significativi della superficie classificata a pericolosità media […] il bacino dell’Arno e quelli regionali toscani […]”. Perché? In cosa hanno mancato Pd e sinistra che storicamente governano la Toscana?»
«Contare i danni, lo stato delle evacuazioni, attendere le ondate di piena con trepidazione nelle sale della protezione civile dove si monitora e si fronteggia l’emergenza è da batticuore. Ma questi sono il ‘durante’ e il ‘dopo’. C’è tutto un ‘prima’ su cui la politica ha il dovere di intervenire», sprona Marchetti.
I dati sull’esposizione forniti da Ispra sono assai dettagliati e in Appendice (da pag. 791 la tabella relativa, in cui i dati toscani iniziano da pag. 841) approfondiscono anche la situazione dei singoli comuni: «Solo nel capoluogo, ovvero l’area comunale di Prato, sono 45.784 i residenti a rischio idraulico medio e sono pari al 47,7% del totale. Numeri giocoforza più contenuti in valore assoluto ma con percentuali significative anche in altri comuni come Montemurlo, con il 38,3% della popolazione nelle medesime condizioni di pericolosità idraulica media, Vaiano (24,7%), Carmignano (24,1%) e via e via e via…Oggi vediamo la traduzione plastica di quei dati noti. Bisogna correre ai ripari, la Regione deve attivare gli uffici del Genio civile per le valutazioni del caso, programmare e, ove le pianificazioni già esistono, arrivare alla fase esecutiva degli interventi. A tambur battente, però. Non si aspetti di dover piangere il peggio».
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