Là in mezzo al mar, non camin che fumano ma l’avanguardistica piattaforma messa a punto da un team con Eni capofila e prima al mondo nella generazione elettrica integrata da moto ondoso e fotovoltaico: è quanto potrebbe arrivare anche nei mari della Toscana grazie all’approvazione della mozione del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti. Il via libera all’iniziativa è arrivato dall’Assemblea toscana durante la seduta di martedì pomeriggio e segue l’esperienza già portata avanti nel Ravennate e che adesso la Regione Toscana si candiderà a sperimentare a sua volta.
«L’impianto – spiega Marchetti – è già attivo nell’offshore di Ravenna. Si tratta di un prototipo assai interessante sotto il profilo dell’attingimento energetico da fonti rinnovabili. La Regione Toscana si riempie la bocca di queste tematiche in maniera precettuale, ma poi quando si tratta delle attuazioni resta evidentemente un passo indietro. Con la mia mozione ho inteso imprimere una proiezione in avanti e verso il futuro, impegnando la giunta toscana a candidare i nostri mari a ospitare la sperimentazione avanguardistica che combina energia del moto ondoso a energia solare».
Come funziona, il prototipo, lo spiega lo stesso Marchetti nella sua mozione: «La piattaforma Intertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC) è primo impianto al mondo di generazione elettrica integrata da moto ondoso e fotovoltaico realizzato da ENI insieme al Politecnico di Torino e al suo spin-off Wave for Energy (W4E), in partnership con Terna, Fincantieri e Cassa Depositi e Prestiti. Consta di un dispositivo di conversione alloggiato all’interno di un galleggiante caratterizzato da posizionamento flottante, privo tanto di componenti meccanici mobili immersi, quanto di sistemi rigidi di collegamento o fondazioni sul fondale marino interagenti con l’ecosistema o passibili di rilasci di sostanze esito di corrosione o deterioramento. Il principio di funzionamento è basato, spiega ENI, su un sistema inerziale che sfrutta il moto ondoso: le onde provocano un movimento dello scafo – riporta la mozione approvata ieri – che si trasmette a un volano che, per effetto giroscopico, produce un moto utilizzabile per generare energia elettrica, in più con capacità della macchina di sintonizzarsi in funzione delle variazioni di stato del mare».
La Toscana come regione ad alta capacità costiera potrebbe essere la candidata ideale, ha pensato Marchetti, alla sperimentazione nel Mar Tirreno: «Attualmente – si legge nell’atto – l’energia del moto ondoso costituisce la principale riserva energetica inutilizzata, con un potenziale stimato da Enea e Rse a livello planetario in 80mila miliardi di Kw/ora annui, ovvero 5 volte il fabbisogno mondiale di energia elettrica. Al largo delle coste della Toscana, tra Livorno e Pisa, già si trova il Terminale di rigassificazione di OLT offshore LNG, FSRU Toscana, posizionato a circa 22 km dalla costa». E quindi, visto che «la promozione dell’efficienza energetica e delle energie rinnovabili figura nel metaobiettivo perseguito dal Paer della Regione Toscana quale primo tra i 4 obiettivi generali», con inclusione di produzione e installazione di impianti anche rinnovabili, perché non provarci? Beh, adesso accadrà.
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