“Ieri l’Avvocatura dello Stato ha clamorosamente sostenuto l’incostituzionalità dell’applicazione retroattiva della Legge cosiddetta Spazzacorrotti. Oggi la Corte Costituzionale lo ha definitivamente stabilito, con una sentenza che non lascia spazio ad alcuna incertezza: le preclusioni previste dall’articolo 4 bis dell’Ordinamento penitenziario possono essere estese ai reati contro la pubblica amministrazione solo per i fatti commessi dopo, e non prima, dell’entrata in vigore di quella Legge fortemente voluta dal Ministro Bonafede e dal suo partito”. Lo scrive in una nota il deputato di Forza Italia, Carlo Giacometto.
“Viene, dunque, ristabilito un principio giuridico fondamentale, e cioè che l’applicazione di una norma in modo retroattivo viola l’articolo 25 della Costituzione”.
“A questo punto- sottolinea- chi ha proposto un provvedimento legislativo intriso del solito giustizialismo ossessivo dovrebbe avere da un lato l’umiltà di chiedere scusa a chi, dall’entrata in vigore della sua Legge nel gennaio 2019 ad oggi, è stato ingiustamente incarcerato; dall’altro lato, di vedersi imputato il danno erariale per ingiusta detenzione che lo Stato si troverà a dover fronteggiare per risarcire tutti coloro che, loro malgrado, hanno vissuto questa situazione.
Secondo Giacometto “questo è il risultato di un’improvvisazione, di un’inadeguatezza e di un’ostinazione a proporre legge indifendibili sul piano giuridico e costituzionale, che noi come Forza Italia, in questo confortati da tanti autorevoli depositari della dottrina, abbiamo sempre denunciato. Ed è solo il primo atto – conclude – perché nei prossimi giorni la stessa Consulta sarà chiamata a valutare l’equiparazione dei reati contro la PA con quelli di mafia e di terrorismo, contenuta nella stessa legge cosiddetta Spazzacorrotti: una cosa folle, frutto di un modo populista e demagogico di legiferare, che ci aspettiamo sia definitivamente cancellata”.
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