«Sulle residenze sanitarie assistenziali la Toscana ha raccolto la nostra richiesta di misure d’avanguardia sul controllo e contrasto ai contagi da coronavirus Covid-19 e adesso avvia la raccolta di tamponi a tappeto nelle strutture. Speriamo non sia tardi. Dopo Bucine situazioni emergenziali si sono verificate a Gallicano, a Sarteano, a Dicomano, a Montevarchi e in varie altre Rsa che, in assenza o carenza di dispositivi di protezione individuale adeguati, si trasformano in focolai»: a incalzare la Regione sul tema delle Rsa e dei centri per disabili sono i vertici toscani di Forza Italia, vale a dire il Coordinatore regionale onorevole Stefano Mugnai e il Capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«Che le nostre residenze sanitarie assistenziali rischiassero di divenire autentiche bombe sanitarie – ricordano – era evidente anche dall’iniziativa dell’Istituto Superiore di Sanità di produrre uno studio specifico d’impatto su questi luoghi dove vengono accolti i cittadini fragili fra i più fragili. Spesso non autosufficienti, sovente con patologie che implicano deterioramento cognitivo, la maggior parte delle volte privi di qualunque alternativa di residenzialità al domicilio. Soli, malati, disorientati. La Toscana è arrivata dopo, e i focolai si sono così riprodotti in più strutture sul territorio regionale».
«Oltre agli ospiti, nelle Rsa ci sono gli operatori che se ne prendono cura – sottolineano Mugnai e Marchetti – e che con loro trascorrono le giornate e le notti in estrema esposizione a contagio in complessi che spesso non hanno neppure un’organizzazione modulare che consenta la separazione degli spazi in zone covid e no-covid. Una bomba. Per questo lì servono dpi adeguati e ad alta efficacia, non mascherine-velina che possono magari andar bene per i comuni cittadini, ma non per le Rsa che quanto a protezione vanno equiparate agli spazi sanitari propriamente detti. Per altro giusto ieri il presidente della Fnomceo ha diramato una circolare per avvertire che “le mascherine contenute in involucri” con “dizione maschere Ffp2 equivalenti, inviati dalla Protezione Civile” ieri “non sono dispositivi autorizzati per l’uso sanitario dalla Protezione Civile” e di sospenderne l’utilizzo. E’ l’ennesima smagliatura in un sistema che sulle mascherine ha veramente fatto tilt. Quante mascherine non autorizzate sono state distribuite in Toscana? Il blocco di quelle non autorizzate è avvenuto? O ci sono sanitari inconsapevolmente esposti?»
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