«Oggi la macchina è in moto e, dalle assunzioni alle ordinanze, si procede con azioni riparative dei tagli e dei ritardi di ieri. Tagli e lentezze che noi abbiamo sempre segnalato, inascoltati, perché in Toscana sulla sanità si è giocato al risparmio. Oggi le azioni che hanno ridotto ospedali, posti letto, personale sanitario ci presentano il conto nel pieno dell’emergenza»: questo uno dei passaggi chiave dell’intervento con cui poco fa il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti si è espresso nell’aula virtuale dell’Assemblea toscana in corso in videoconferenza.
Dopo avere espresso il cordoglio per i deceduti toscani e non, Marchetti è entrato direttamente nel cuore dei fatti: «Ringraziamo i sanitari, oggi li chiamiamo eroi. Noi, come Forza Italia e centrodestra, abbiamo sollecitato però che oltre al ringraziamento e all’appellativo eroi ci sia il necessario compenso economico. Chiediamo che questo abbracci tutta la platea di operatori impegnati negli ospedali. Dobbiamo dare un segnale concreto a chi è in trincea. Ciò detto: purtroppo mi devo associare ad alcuni colleghi critici, perché adesso c’è l’impegno ma i ritardi ci sono stati».
«Iniziamo da quelli del Governo: dopo i segnali chiari in arrivo dalla Cina, abbiamo ritardato la reazione. Credo anche che il continuo procedere a colpi di Dpcm dalla sera alla notte per capire cosa fare il giorno dopo rappresenti un segno della rincorsa in atto. Ritardi ed errori poi ci sono stati anche per quanto riguarda la Regione, a partire dalla riforma 2015 che abbiamo contestato allora e sempre, andando a criticare principalmente la mancanza di posti letto e la carenza di personale sanitario a vantaggio degli apparati. Oggi si va ad assumere personale sanitario in massa: questo non deve produrre euforia. No no: deve produrre una riflessione interrogandoci sul perché non è stato fatto ieri, lasciando cadere nel vuoto le sollecitazioni dell’opposizione. Si è voluto giocare al risparmio. Nella sanità in Toscana si è risparmiato. E ora ci torna indietro il risultato».
«Passo ai dispositivi di protezione», ha proseguito Marchetti. «Ebbene: sono annunciati ma non arrivano. Le segnalazioni ci arrivano dalle strutture e dai volontari in maniera ripetuta e diffusa. Non arrivano, c’è poco da fare. Voglio mettere da parte gli epiteti usati da Rossi nei confronti dell’epidemiologo Burioni, però ecco c’è stato anche quel passaggio».
«Ora qui sento gridare allo scandalo sui test effettuati dai privati. Chiediamoci perché. Conosco persone a casa con la febbre anche da dieci giorni, che hanno correttamente attivato la procedura e ancora non hanno il tampone. E quindi si rivolgono alle strutture private perché nessuno va a fargli test diagnostico. Ecco perché ci si rivolge poi al privato. Qual è il problema: mancano i reagenti? Un altro ritardo. Lo mettiamo insieme a mascherine e camici. E’ un altro».
«Io provengo dalla zona lucchese, Asl Nord Ovest: è quella con i dati più preoccupanti anche in rapporto ad altre Aziende come la Centro. Per quale ragione, ci chiediamo? In parte c’entra la fuga dal nord verso le seconde case a cavallo di uno dei Dpcm restrittivi. Forse però la dobbiamo anche sommare al fatto che in Toscana mentre c’erano i primi casi si svolgevano manifestazioni di piazza, per esempio. Tutti momenti che insieme concorrono a dare il quadro di una reazione lenta. In questo momento la struttura è in moto con azioni riparative. Lo dovevamo fare prima».
«Come gruppo di minoranza – ha tirato le fila Marchetti – noi sottolineiamo che siamo a disposizione. Evidenziamo le carenze, poi seppelliamo l’ascia di guerra politica e come Consiglieri regionali siamo a disposizione tanto quanto quelli di maggioranza. Ci siamo. Siamo a disposizione. Rimaniamo in casa, teniamo duro. Come gruppo e come centrodestra rinnoviamo la disponibilità a collaborare con i colleghi di maggioranza e con la Giunta».
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