«Nei reparti covid-19 degli ospedali, rimodulare la turnazione dei sanitari per proteggerli da un futuro di burnout e altri disturbi da stress patologico. Oggi ci sono infermieri che pur di non affrontare la routine di svestizione trascorrono l’intero turno senza bere e senza neppure andare in bagno, scegliendo di indossare il pannolone. E’ di tutta evidenza che questo non può diventare routine. Eroi sì, ma non a oltranza»: a chiedere una pianificazione del lavoro specifica per il personale sanitario impegnato nei reparti covid degli ospedali e delle strutture sanitarie in genere è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti.
«In Versilia i sindacati di categoria, e in particolare Fials – richiama Marchetti – raccontano di infermieri che preferiscono affrontare il turno col pannolone pur di non sottoporsi alle procedure di svestizione da tute, calzari e tutto il complesso di dpi che li protegge dal virus nei reparti dedicati. Otto, nove ore da trascorrere incapsulati in una bardatura che ogni momento ricorda loro il rischio legato all’esposizione al contagio, che li affatica ma è indispensabile, che li pone a costante confronto con pazienti spesso intubati, spesso incoscienti, sempre soli alla ricerca di uno sguardo amorevole che gli operatori sempre cercano di poter dare, ma tirar fuori l’empatia dalla fatica diventa ogni momento più difficoltoso».
«E’ evidente – prosegue Marchetti – che la condizione in cui i sanitari hanno affrontato e affrontano l’emergenza pandemica non può, in prospettiva, diventare il sistema. Il loro carico di fatica, preoccupazione, sofferenza sopportata personalmente e indirettamente dai malati e dalle relative famiglie distanziate in via precauzionale ma comunque preoccupate – sottolinea – va alleggerito. Ormai sappiamo che col covid-19 ci dovremo tutti quanti misurare a lungo. Ecco: nel lungo periodo i nostri sanitari attivi nei reparti covid vanno preservati anche a livello di benessere psicoemotivo dal rischio legato al burnout e ai disturbi dello stress da trauma di cui l’impatto violento con l’emergenza sanitaria plausibilmente potrebbe provocare l’insorgenza».
«Scegliere di trascorrere un turno col pannolone e senza bere pur di non staccare è la spia di un’abnegazione sempre dimostrata da chi ci cura – evidenzia Marchetti – ma di cui non il sistema non si deve mai più approfittare. Bisogna dar loro respiro in maniera concreta. Ripensare la rotazione dei turni nei reparti covid, assimilare al turno i tempi di vestizione e svestizione e comunque riprogrammare l’organizzazione del lavoro per chi è in trincea pandemica deve rappresentare una priorità per la governance sanitaria regionale. Questo coronavirus dovrebbe averci insegnato che medici, infermieri, operatori scociosanitari, tecnici di laboratorio e tutti i professionisti della sanità sono un patrimonio collettivo preziosissimo. Come tale va protetto a tutto tondo».
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