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Ripani e Mugnai (FI): “7000 autoscuole a rischio chiusura, ma il Governo neanche le nomina. Pronta interrogazione parlamentare”

“C’è un settore fermo dai primi di Marzo sparito dal radar del Governo senza mai essere nominato, quello delle autoscuole e agenzie pratiche auto”. 

A dichiararlo in una nota congiunta sono i deputati di Forza Italia Elisabetta Ripani e Stefano Mugnai.

“In Italia se ne contano circa 7000, con un indotto di 30.000 dipendenti oggi a rischio licenziamento, ed In Toscana sono circa 500 aziende. Il fermo dell’attività didattico-formativa, in assenza di liquidità e con l’incognita sui tempi di ripartenza che sembrano dilatarsi notevolmente – spiegano Ripani e Mugnai – sta creando danni ai lavoratori ma anche agli utenti dei servizi. Non solo: il rinnovo delle patenti, gli esami di guida ed i corsi professionali sono tutte attività connesse all’Autotrasporto, con il rischio di ripercussioni negative sul settore”.

“Le misure economiche del Governo – incalzano Ripani e Mugnai – si sono rivelate totalmente insufficienti, nessun finanziamento a fondo perduto e nodi ancora da sciogliere sui mancati introiti relativi al periodo di lockdown. Il famoso bonus dei 600 euro ed il pagamento della cassa integrazione sono ancora un miraggio, ma a fronte di incassi azzerati le spese correnti sono rimaste invece inalterate, dalle utenze agli stipendi, bolli ed assicurazioni, contributi, affitti di locali, box auto, contributi e finanziamenti”.

I due deputati toscani hanno depositato un’interrogazione parlamentare, a prima firma Ripani e sottoscritta dall’On. Mugnai, indirizzata al Presidente del Consiglio, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ed al Ministro dell’Economia e delle Finanze.

“Vogliamo conoscere le intenzioni dell’esecutivo per risolvere le criticità del settore, se e quando intenda far ripartire l’attività didattico-formativa, l’esame di teoria per le patenti o almeno quello di pratica per le moto, ovviamente nel massimo rispetto di tutti i protocolli di sicurezza: questo permetterebbe di evitare gli spostamenti verso le Motorizzazioni ed i conseguenti assembramenti. Il piano del Governo per la fase 2 – concludono i deputati azzurri – è confusionario e contraddittorio ed il destino di migliaia di aziende resta appeso ad un’incertezza che rischia di tradursi nella chiusura di migliaia di attività, con conseguenze pesanti per l’occupazione locale e italiana.

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