“Esprimo grande soddisfazione per il risultato dell’affluenza per il referendum sul regionalismo differenziato in Veneto. Una partecipazione convinta dei cittadini veneti ad un quesito semplice e che, con la forza di questo risultato e con la vittoria del ‘si”, sara’ importante per il futuro della regione.
Se i veneti hanno potuto votare e’ stato per la lungimiranza e la serieta’ istituzionale dell’allora Popolo della liberta’, oggi Forza Italia. Quello di ieri e’ il referendum di Forza Italia, che ha voluto fortemente questa consultazione, svoltasi grazie ad un’intelligente iniziativa legislativa regionale azzurra.
Il referendum sull’autonomia in Veneto e’ di Forza Italia perche’ nel 2014 il Veneto ha approvato due leggi regionali che chiedevano un referendum: la numero 15, la nostra, che chiedeva il voto consultivo sull’autonomia; e la numero 16, della Lega, che chiedeva l’indipendenza.
La Corte costituzionale, nel 2015, ha bocciato la legge del Carroccio e dato il via libera alla nostra. Il referendum si e’ tenuto grazie a noi.
In questi mesi abbiamo condotto una campagna elettorale seria, responsabile, spiegando ai cittadini le specificita’ del referendum in questione. La grande partecipazione di ieri ci ha dato ragione e ci da’ rinnovato impulso per le sfide future, tanto in Veneto quanto nel Paese.
Gli articoli 116, 119 e 120 della Costituzione consentono un regionalismo a geometria variabile, cioe’ a competenze e risorse variabili, e la sussidiarieta’ tra Stato e governi locali. Pertanto, non e’ necessario cambiare la Costituzione ma e’ solo una questione di volonta’ politica.
Noi abbiamo votato ‘si” in Lombardia e Veneto a questi referendum consultivi e ci impegniamo, come centrodestra di governo, a dare risposte positive in termini legislativi alle giuste istanze delle Regioni. Sia a Lombardia e Veneto, ma anche alle altre del territorio italiano, a partire dal Sud.
Se al Nord lo Stato e’ invadente e poco efficiente rispetto all’efficienza delle Regioni, al Sud e’ vero il contrario: lo Stato o e’ assente e le Regioni sono altresi’ assenti. Occorrera’, quindi, che per il Sud ci sia un movimento di popolo che chieda piu’ efficienza da parte dello Stato, in maniera da compensare l’inefficienza delle Regioni.
Piu’ infrastrutture, perequazione, investimenti, efficienza e responsabilita’ al Sud. Cosi’ come al Nord meno Stato invadente, piu’ responsabilita’ ed efficienza da parte dei governi locali.
Il tutto per avere un federalismo responsabile ed efficiente, sulla base del principio di sussidiarieta’: non faccia il livello superiore di governo quello che puo’ fare meglio il livello inferiore, non faccia il pubblico quello che puo’ fare meglio il privato.
Questa e’ la grande sfida per il futuro”.
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