«Ad Altopascio agricoltori messi in ginocchio dai cinghiali e dagli altri ungulati? Per forza: la fauna selvatica nella zona come ovunque in Toscana è completamente fuori controllo per colpa di una sinistra di governo regionale che è stata in tutti questi anni incapace di produrre una pianificazione di contenimento e di mettere in campo misure efficaci di controllo. Nelle riserve come l’area del Sibolla naturalmente i selvatici trovano un sostanziale porto franco, e l’emergenza coronavirus che ha costretto tutti al lockdown ha consentito a cinghiali e altri ungulati di espandere il loro areale in cerca di cibo. Risultato: il tilt per le economie rurali che vedranno i loro indennizzi chissà quando e dopo una trafila burocratica da appendere la zappa al chiodo»: l’analisi d’attacco arriva dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti (Coordinatore provinciale di Forza Italia a Lucca) che da tempo manifesta la sua preoccupazione per il proliferare della fauna selvatica in Toscana.
«I numeri parlano chiaro. La popolazione toscana di ungulati, stimata in circa 400mila capi, gareggia con quella dell’intera Austria. I cinghiali da soli sono 121.952, ovvero il 30 per cento di quelli presenti lungo tutto lo Stivale. A questo la sinistra di governo regionale come ha risposto? Con indennizzi che arrivano a rilento e senza alcuna azione efficace a monte, ovvero nel contenimento di queste specie che in larga misura sono state reintrodotte in habitat dall’uomo che poi ha lasciato fare a Madre Natura, completamente senza governo», incalza Marchetti.
«Ora Madre Natura presenta il conto, ma a pagare sono purtroppo gli agricoltori che trovano devastati i loro raccolti curati con sapienza, fatica e passione», prosegue Marchetti. E oltre al danno, ricorda il Capogruppo regionale di Forza Italia, c’è il pericolo: «E’ passato giusto un mese da quando a Torre Alta un anziano è caduto nella buca scavata notte tempo da un cinghiale, finendo all’ospedale. E i sinistri stradali? Da bene collettivo la fauna selvatica, lasciata così fuori controllo, è diventata un pericolo e anche una antagonista rispetto all’attività umana nei territori. Così non può andare, con una sinistra che da un lato comprime l’attività venatoria alleato formidabile all’equilibrio degli ecosistemi e delle biodiversità, dall’altro si lancia in operazioni spot come la chiusura di tratti autostradali per catturare una quantità di capi conteggiabili sulle dita delle mani. Una beffa. Ma come aspettarsi qualcosa di diverso da una sinistra che solletica i pregiudizi veteroambientalisti per acquisire consenso? L’unico rimedio è mandarli a casa».
Leave a comment