«Senza un impianto di filiera dove smaltire gli scarti di lavorazione il polo cartario lucchese non può crescere e nemmeno sopravvivere troppo a lungo. La sinistra per anni ha risposto al grido d’allarme delle imprese con tavoli di confronto, noi al posto delle chiacchiere faremo i fatti»: lo afferma il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che questo pomeriggio – insieme con la candidata del centrodestra alla presidenza della Regione Toscana Susanna Ceccardi – ha incontrato alcuni imprenditori del polo cartario lucchese.
Il momento di confronto, che si è concentrato negli stabilimenti Lucart con Massimo Pasquini e Mondialcarta con Massimo Puccetti, è stato utile per comprendere l’urgenza che le aziende hanno rispetto alla finalizzazione del pulper: «Le aziende ci hanno mostrato metodiche e tenacia con cui tendono alla piena circolarità – spiega Marchetti – ma un residuo rimarrà sempre, a dispetto delle favole ideologicamente imbastite dalla sinistra. E quello scarto di lavorazione va smaltito, non può e non deve certo rimanere stoccato in cortili e magazzini delle aziende che spesso letteralmente vi affogano».
Situazione non nuova, quella constatata di persona dall’esponente di Forza Italia: «Da anni ci battiamo per dare voce in Regione al polo cartario lucchese, anima di una consistente filiera e con un nutrito indotto. In cambio da Pd e Iv di giunta toscana abbiamo ottenuto tavoli e tavolini apparecchiati per avere un titolo di giornale senza che poi cambi nulla. Uno sfogatoio-passerella per l’assessore piddino di turno».
Morale: «Oggi come oggi – illustra Marchetti – le imprese sono costrette o a conferire in discarica la quota di scarto residuo della lavorazione, con un peccato anche per l’ambiente, o a trasferirla all’estero per lo smaltimento e valorizzazione, con un costo privo di logica che oltretutto va ad arricchire altri paesi che dei rifiuti hanno saputo fare risorsa. In Toscana è mancata la volontà politica da parte delle sinistre di governo regionale. Serve un impianto di filiera, noi lo faremo».
Leave a comment