FIRENZE – “Lo sviluppo di focolai nelle Rsa toscane è la palese dimostrazione che il sistema non funziona, che la Regione non ha fatto quanto sarebbe stato necessario in termini di dispositivi di protezione per il personale, organizzazione degli spazi interni con una netta separazione tra pazienti covid e no covid, e soprattutto adeguati protocolli a carattere regionale da osservare in tutte le Rsa. Ad oggi su circa 12.500 ospiti delle oltre 300 Rsa della Toscana, ben 1.103 (un paziente su dieci) risultano positivi al Covid, con vari livelli di sintomaticità, e con circa 100 tra infermieri e operatori sanitari di queste strutture contagiati”. Lo afferma il Presidente del Gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha presentato un’interrogazione a risposta orale sul tema.
“La sanità toscana sta registrando situazioni di criticità che potevano essere evitate se si fossero scrupolosamente seguite, nei mesi scorsi, una serie di regole che avrebbero permesso maggiore prevenzione e un potenziamento delle strutture – osserva Stella -. Purtroppo, non è stato così. Le famiglie dei degenti nelle Rsa sono molto preoccupate. Al momento emerge un quadro in divenire, tale da indicare che questo sembra purtroppo essere solo l’inizio e che ci sono altre Rsa attenzionate, con numeri crescenti un po’ ovunque. Preoccupano i numeri di Montedomini a Firenze, con 119 contagi accertati”.
C’è poi il problema degli infermieri e degli operatori sanitari, con “1200 casi accertati a oggi, come denuncia il sindacato di categoria Nursind – rileva Stella -. Circa 500 contagiati sono stati accertati unicamente tra le aziende Usl Toscana Centro, Meyer e Careggi nel solo mese di ottobre. Ora solo più che raddoppiati, e sono oltre 1.200. Tutto ciò va ad aggravare una già forte carenza di personale. Il Presidente Giani potrà trovare anche 500 posti letto in più per gli ospedali, ma se si va avanti così non ci sarà personale sanitario in grado di gestirli. La Giunta regionale dovrebbe spiegarci come intende affrontare l’emergenza a fronte di questi numeri, e come mai non è stato ancora convocato un tavolo in Regione”.
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