Firenze – “Azzeramento dei tributi locali, soldi a fondo perduto per ogni impresa, finanziamento a tasso zero rimborsabile in 20 anni. La Regione Toscana segua l’esempio di altre regioni virtuose, e sostenga ristoratori e imprese allo stremo, prima che sia troppo tardi e che le attività dichiarino definitivamente fallimento. Questo immobilismo della Giunta regionale toscana è deleterio e sta uccidendo il nostro tessuto commerciale. Chiederemo che queste misure vengano inserite nel Bilancio che andrà in discussione la settimana prossima in Consiglio regionale”. Lo affermano il senatore Massimo Mallegni, commissario regionale toscano di Forza Italia, e il capogruppo di FI al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, che ha partecipato in piazza Duomo, a Firenze, alla manifestazione dei Ristoratori Toscana.
“Già diverse regioni, da tempo – sottolineano Stella e Mallegni – hanno stanziato contributi a fondo perduto per varie tipologie di imprese commerciali che hanno dovuto sospendere o limitare le loro attività a causa delle misure restrittive anti Covid. La Regione Lombardia ha istituito il fondo per le imprese che prevede soldi a fondo perduto da destinare alle micro imprese, per un ammontare totale di 40.500.000 euro. Il Friuli Venezia Giulia assegna 4.000 euro per ogni attività economica in difficoltà. La Regione Veneto ha attivato 256 milioni di euro, di cui 111 milioni di contributi, 90 mln € di fondi rotazione e 55 mln di garanzie, destinati a bar, ristoranti, negozi e attività varie. La Regione Piemonte ha stanziato 7.500 euro per ogni attività commerciale danneggiata. E tutte stanno pensando di reiterare gli stanziamenti”.
“E’ assurdo che mentre ci sono regioni che riescono a tirare fuori i soldi per ristorazione e commercio, la Regione Toscana abbia sostanzialmente risposto ai ristoratori di non avere un euro – evidenziano Mallegni e Stella -. La nostra regione è in ginocchio, più delle altre in quanto particolarmente legata al turismo -. La perdita di fatturato rispetto all’epoca pre Covid è mediamente del 75%, con picchi oltre il 90%. Occorre rimettere in moto l’economia, rispettando le norme sul distanziamento e di protezione, ma l’economia deve ripartire o migliaia di attività chiuderanno e centinaia di migliaia di persone rischiano di finire sul lastrico”.
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