Firenze, 30 aprile – “Il 30 aprile del 1993, 28 anni fa si consumò a Roma, in Largo Febo, una pagina buia della nostra storia repubblicana, il lancio di monetine a Bettino Craxi. Quella fu non solo la fine della prima Repubblica, ma la fine della politica e del suo primato. Noi crediamo che serva recuperare una memoria condivisa della nostra storia repubblicana e democratica, e per questo ho presentato oggi una mozione che chiede di intitolare la Sala Affreschi al Secondo piano del Palazzo del Pegaso (sede del Consiglio regionale della Toscana) a Bettino Craxi, e di far diventare la Sala Bettino Craxi un luogo di dibattito politico, di scambio culturale, di relazioni internazionali, in cui discutere senza pregiudizi”. Lo annuncia il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
“Quel giorno di 28 anni fa – ricorda Stella – si è aperta una ferita che non si è più rimarginata e che condiziona, ancora oggi, trascorsi quasi tre decenni, la vita politica e istituzionale del nostro Paese. Gli effetti di quella stagione, tanto sotto il profilo democratico che economico, sono sotto gli occhi di tutti coloro che hanno l’onestà di vedere con sguardo sincero e privo di pregiudizi e interessi di parte. Ricordare Bettino Craxi potrebbe essere una importante occasione per cominciare a scrivere una memoria condivisa e comune: quella che ha visto in Craxi il campione del riformismo politico, e di un socialismo che egli amava definire ‘tricolore’ proprio perché affondava le radici nella storia nazionale”.
“La politica craxiana si caratterizzò per scelte coraggiose volte a sollecitare e portare avanti il processo d’integrazione europea, come apparve evidente nel semestre di presidenza italiana (1985) del Consiglio Europeo – sottolinea ancora Stella -. Continuò la politica atlantista dei suoi predecessori, ai quali aveva dato l’appoggio del suo partito per l’installazione in Sicilia degli euro-missili posizionati contro l’URSS. Atlantista ed Europeista convinto, non mancò però di sottolineare un ruolo internazionale dell’Italia autonomo dalle decisioni degli Stati Uniti, come accadde nella cosiddetta Crisi di Sigonella. Dopo la morte di Bettino Craxi si è avviato un percorso di riabilitazione storico-politica-intellettuale della figura dello statista anche da parte di quanti inizialmente ne marcarono la distanza politica e morale: questa nostra iniziativa si situa in questo percorso di riscoperta libera da pregiudizi”.
“Di Craxi – evidenzia il capogruppo di Forza Italia – ci sono tanti discorsi e citazioni che hanno lasciato un segno. Ma voglio ricordare un passaggio del suo intervento del 3 luglio 1992, che è ancora oggi sempre più attuale: ‘Nella vita democratica di una Nazione non c’è nulla di peggio del vuoto politico. Da un mio vecchio compagno ed amico che aveva visto nella sua vita i drammi delle democrazie, io ho imparato ad avere orrore del vuoto politico’. Sono lezioni che mi sono sempre rimaste dentro”.
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