“Piemonte Next Generation è un documento assolutamente coerente con un percorso di partecipazione che consideriamo necessario, perché noi stiamo immaginando il Piemonte del domani. Questo lavoro, questo censimento ci fa capire che il Piemonte è vivo, che ha voglia di emergere, ha voglia di fare e di guardare al futuro con speranza, con ambizione ed ottimismo”. Ad affermarlo il capogruppo di Forza Italia Paolo Ruzzola, la sua vice Alessandra Biletta, il vicepresidente del Consiglio regionale Franco Graglia e il presidente della Commissione Bilancio della Regione Piemonte durante la seduta di Consiglio Straordinario avvenuto proprio oggi a Palazzo Lascaris per discutere delle proposte della Giunta Cirio al Governo per il Recovery Fund.
Paolo Ruzzola ha respinto al mittente alcune critiche mosse dall’opposizione “Solo poche ore fa, eravamo in quest’Aula a parlare dell’Azienda Zero e ci siamo sentiti dire che l’errore che avevamo commesso era quello di non aver raccolto le istanze dei territori. In questo caso lo abbiamo fatto nella convinzione, che da sempre ci contraddistingue, ovvero che per deliberare sia necessario conoscere e veniamo comunque criticati. E’ una situazione paradossale, ancora di più se si pensa che nelle istituzioni, dove le sinistre sono maggioranza, a partire dalla Città metropolitana di Torino, non è stato consultato un solo Comune, un solo territorio sulla questione Recovery Fund. Ci vuole coerenza prima di attaccare, se no si cade nel ridicolo”.
Vercellotti ha spiegato: “Forza Italia chiede alla Giunta di lavorare su tre filoni: il primo è quello di ridurre la burocrazia, riducendo i tempi e promuovendo la cantierabilità dei progetti; il secondo è quello di promuovere la pianificazione strategica sui territori; il terzo punto infine riguarda la premialità del merito. Noi dobbiamo guardare quei progetti realmente sfidanti, quelli che guardano al domani e non all’oggi, quelli finalizzati a prevenire i danni, a modernizzare il Paese, a promuovere la competitività. Se noi ci limiteremo a finanziare sul PNRR i progetti ordinari avremo certamente fallito”.
Concludono Biletta e Graglia: “Alcuni hanno definito il Piemonte Next Generation un libro dei sogni. Non lo è assolutamente visto che si tratta del contributo che il sistema Piemonte, non la Regione, ha presentato al Governo: un documento che evidenzia le tante fragilità esplose durante la pandemia, ma che hanno radici ben più profonde ed alle quali, in precedenza, nessuno sembra aver dato grande ascolto. E’ un Piano che nasce dalla Voce dei Comuni, cioè degli ultimi nella catena di ‘comando delle Istituzioni’ ma che più di tutti gli altri ci hanno messo la faccia per tenere in piedi il Paese in questa emergenza sanitaria. Se qualcuno lo disprezza, disprezza non la Giunta regionale ma la rete territoriale dei primi cittadini piemontesi”.
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