Firenze, 14 giugno – “Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, con un provvedimento improvviso si è rimangiato la parola data poche settimane fa, quando aveva promesso che nel 2021 non avrebbe istituito la ztl notturna per venire incontro alle esigenze di chi ha un’attività in centro, per aiutare l’economia a ripartire, e ha deciso di ripristinare i divieti a partire dal prossimo 21 giugno. Per cui, stop dalle 23 di giovedì, venerdì e sabato alle 3 del giorno successivo. Ironia della sorte, il provvedimento scatterà il 24 giugno, in occasione della Festa patronale di San Giovanni. Siamo senza parole, inizieremo subito una raccolta di firme”. Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
“E’ una mazzata ingiusta e senza senso a chi ha bar, locali e ristoranti in centro – accusa Stella -. Proprio adesso che lentamente, da pochi giorni, il centro stava timidamente tornando a riprendere vita dopo mesi di chiusure, con molte attività commerciali e di ristorazione che hanno chiuso i battenti e non riescono a riaprire, il sindaco va a rimangiarsi la parola data e istituisce nuovamente questo provvedimento inutile e dannoso, che serve soltanto a riempire i parcheggi di prossimità della ztl, quelli della Firenze Parcheggi. Ed è grave che non venga prevista neppure una sola staffa di penetrazione per consentire la sosta breve, quella di cui potrebbe avere bisogno un genitore per riprendere un figlio in centro, ad esempio”.
“Purtroppo – sottolinea il capogruppo di Forza Italia all’Assemblea toscana – siamo di fronte a un’amministrazione comunale che cede alla volontà di comitati che, oltre ad aver fatto saltare la realizzazione di quei parcheggi sotterranei in centro che avrebbero risolto ogni problema, non rappresentano le istanze della popolazione, di cui si autoproclamano paladini. Come emerso già negli anni precedenti, il provvedimento della ztl notturna penalizza le attività economiche, dai ristoranti ai locali notturni, in quanto disincentiva i clienti a recarsi nell’area Unesco; quest’anno, il provvedimento è ancora più grave, perché arriva dopo due anni di crisi dovuta alla pandemia”.
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