Da Glasgow: “Risolvere problemi concreti e non fare pura demagogia”
Glasgow, 11 novembre 2021 – “Sicuramente incoraggiare l’elettrico nei mezzi pubblici e privati è scelta corretta e condivisibile ma rimangono problemi oggettivi da risolvere” dichiara Erica Mazzetti a margine di un incontro dedicato alla mobilità elettrica durante COP26. “Il primo punto, e non è di poco conto, è quello della produzione dell’energia elettrica: da quali fonti, se rinnovabili o meno (e ci metto anche il nucleare di nuova generazione) e con quali costi per cittadini e aziende”.
“Altro punto critico – aggiunge – è sugli effettivi della riconversione del parco mezzi, visto che tutto il sistema paese fino ad oggi si è basato sul motore a scoppio. Si rischia di favorire mezzi nuovi e innovativi, giustamente, ma ad alti costi per tutto il sistema, quando alla fine, inoltre, il privato continuerà a usare mezzi sempre più vecchi e sempre più inquinanti perché meno costosi rispetto a quelli elettrici”.
I vecchi mezzi dovrebbero, inoltre, essere smaltiti e “qui si apre nuovo problema non adeguatamente affrontato” come nel caso dello “smaltimento dei componenti dei mezzi elettrici che sono inquinanti non meno di quelli tradizionali”. Per non parlare di tutta la filiera automotive che “per lo meno nel breve periodo subirà un contraccolpo pesante dopo anni non certo semplici” senza dimenticare che “le nuove auto elettriche hanno una componentistica largamente più contenuta con ricadute su tutte le piccole e medie imprese manifatturiere del nostro paese”.
“Questi – conclude Mazzetti – sono i temi e i problemi che dobbiamo risolvere se vogliamo costruire un progetto di transizione seria e non fare pura demagogia”.
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