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FOIBE – Il Min. Zangrillo: “Elaborare il passato significa confrontarsi sinceramente con quanto accaduto”

“Ricordare il dramma inflitto agli italiani di Istria, Dalmazia e Venezia Giulia mi emoziona molto. Sono onorato di poter rinnovare la memoria della tragedia dei nostri connazionali e di tutte le vittime delle foibe, una delle pagine più buie della storia del nostro Paese per decenni taciuta e dimenticata”. Così il ministro per la Pubblica amministrazione, senatore Paolo Zangrillo, in occasione del passaggio del Treno del Ricordo alla stazione di Torino Porta Nuova.

Quella nel capoluogo piemontese è la quarta tappa dell’iniziativa, partita sabato scorso dalla stazione di Trieste, per ricordare le condizioni di viaggio degli Esuli, l’abbandono della terra natia e la speranza della rinascita attraverso la riproduzione dei vagoni che trasportarono in Germania i militari italiani dopo l’8 settembre 1943. Un viaggio, come lo ha definito il Ministro Zangrillo nel suo intervento, “che diventa il simbolo dei sacrifici compiuti da chi ha visto con i propri occhi quell’inaccettabile massacro e ha dovuto fare i conti con il dolore e la sofferenza causati in nome di una ideologia. Donne e uomini a cui è stata strappata con violenza la vita, ma non l’identità, il sentirsi parte di una comunità, quella italiana”.

“Essere qui significa dire no a quell’odio, significa condannare ogni sopruso della storia per difendere i valori della libertà e della pace – ha sottolineato il Ministro Zangrillo – Valori imprescindibili che non possono essere dati per scontati, ma che tutti noi abbiamo il dovere di difendere e curare, giorno dopo giorno. Solo così potremo fare in modo che tragedie analoghe non si ripetano mai più, cogliendo occasioni come quella di oggi per non dimenticare quanto l’educazione al rispetto sia fondamentale per i nostri giovani. È solo coinvolgendoli attivamente, facendo in modo che non dimentichino le barbarie di cui l’essere umano può macchiarsi, che sapranno guardare avanti con speranza, rinnegando ogni forma di violenza”. Perché “se non possiamo cambiare il passato – ha detto Zangrillo citando il presidente della Repubblica Sergio Mattarella – possiamo contribuire a costruire un presente e un futuro migliori”.

“Elaborare il passato significa confrontarsi sinceramente con quanto accaduto, assumendosene la responsabilità per disegnare il futuro di ciascuno di noi, del nostro Paese, tenendo sempre alto il vessillo della libertà – ha concluso il Ministro –. Che quei tragici avvenimenti diventino il baluardo di una nuova stagione, in cui i valori di pace e di giustizia ne serbino cara la memoria nel cuore di ciascuno di noi e ne colmino la mancanza”.

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