Ci risiamo. Basta una forte mareggiata, peraltro, annunciata dal servizio di allerta, e Marina di Pisa si trova di nuovo in ginocchio. Strade allagate, pietraglia e sassi sul lungomare, con grave disagio e danni. Una situazione già vissuta nel recente passato, ma evidentemente ancora irrisolta, che ripropone il fenomeno erosivo della costa pisana. Non bastano, infatti, le previsioni meteorologiche, non soccorrono le soluzioni tecniche fino ad ora prospettate e realizzate. Il problema rimane e, in prospettiva, pone molteplici dubbi in relazione allo sviluppo del progetto Darsena Europa, presso il porto di Livorno.
Un progetto, quest’ultimo, mastodontico: si è letto che il progetto originario prevedeva un costo pari a 1,3 miliardi di Euro, poi frettolosamente ridimensionato a “soli” 650 milioni, di cui 170 a carico della Regione Toscana; di una piattaforma che nel progetto avanzerebbe verso il mare per quasi due km, creando una barriera lato Livorno, in corrispondenza della foce dello Scolmatore, scavando per quasi venti metri il fondale marino, dagli effetti ambientali del tutto incerti.
Sussistono perplessità, dunque, di natura economico-finanziaria, ma ancor prima di natura ambientale che non hanno trovato ancora oggi adeguate risposte, in assenza di studi accurati e indipendenti che valutino, da un lato, le peculiarità ambientali dell’area – soprattutto inerenti il fenomeno dell’erosione del litorale pisano e delle mareggiate a Marina di Pisa – e, dall’altro, la significativa contrazione del tonnellaggio di merce trattato nei porti italiani negli ultimi anni.
Un binomio – erosione del litorale e darsena Europa – per il quale, a più riprese, alcuni esperti hanno già mosso perplessità, che risponde a logiche strategiche che cozzano in ogni caso con la sovrabbondante capacità attuale dei porti italiani e la mancanza di una omogenea programmazione nazionale più volte riconosciuta dal Governo. Ciononostante, il progetto procede secondo le tappe previste, noncurante delle criticità a più riprese rappresentate ed in assenza di una trasparenza e partecipazione che l’importanza del progetto meriterebbe. Così invece non è.
La Regione, più volte sollecitata, non ha fornito adeguate e puntuali risposte, piuttosto riconoscendo in alcuni casi la mancanza di verifiche essenziali del progetto, astenendosi – fatto ancor più grave -dal commissionare uno studio autonomo e indipendente sugli effetti ambientali dell’intervento. Ciononostante, si diceva, il progetto procede inesorabilmente.
ll futuro del litorale pisano impone, però, una piena presa di coscienza da parte della Regione, dell’Autorità portuale e del Comune di Livorno; un’attenzione maggiore, ma ancor prima un’assunzione di responsabilità per un intervento che – in ogni caso – segnerà il litorale pisano.
Raffaella Bonsangue
Coordinatore provinciale Forza Italia Pisa
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