“Confidavo che l’interrogazione presentata oggi in Aula vedesse una forte presa di posizione della Giunta regionale verso quelle case di cura, convenzionate con il Sistema Sanitario Nazionale, che impongono il pagamento di una retta ai pazienti anziani non autosufficienti affetti da malattie croniche i quali rifiutino le dimissioni. L’assessore alla Sanità non solo non é entrato nel merito del problema, prendendo una posizione politica, ma ha preferito rimandare al Consiglio l’onere di approvare un Piano della Cronicità che se tutto va bene verrà approvato nel 2019, senza dare risposte ai tanti casi di persone in difficoltà che si trovano a dover pagare un conto salato senza praticamente aver sottoscritto alcun contratto”. Ad affermarlo la vicepresidente del Consiglio regionale Daniela Ruffino che ha discusso un question time in merito.
Conclude Ruffino: “La Giunta Regionale avrebbe già dovuto maturare una posizione in merito a novembre dello scorso anno quando le mie sollecitazioni in merito, avevano portato l’assessore a domandare un quesito legislativo per appurare la possibilità di riconoscere un compenso pari alle spese alberghiere alle case di cura che ricoverano un soggetto che fa opposizione alle dimissioni. Ad oggi nulla é stato fatto e peraltro, ancora una volta, il centrosinistra sull’argomento prende tempo non dicendo quali sono i principi che intende adottare per garantire il diritto alla salute di questi pazienti. Perché se é vero che sono stati avviati dei seminari, dall’altra parte se non vengono fissati dei paletti é palese che la Giunta intende procastinare la stesura del Piano Cronicità, che prevede una spesa per l’Ente, non solo a dopo le elezioni politiche ma anche alla prossima tornata amministrativa regionale. Una soluzione grave perché di fatto abbandona i malati cronici a loro stessi, addossando anche a soggetti estremamente deboli sia dal punto di vista sociale sia da quello economico, addossando a loro le spese di cura e assistenza”.
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