“Facendo seguito ad una mia interrogazione di pochi giorni fa al fine di monitorare l’attività della Regione per il contenimento/limitazione degli ingenti danni causati dalla cimice asiatica nelle passate annate agrarie, la Regione Piemonte ha rappresentato di aver avviato uno specifico progetto triennale che vedrà la partecipazione di CREA-DP Firenze, Università di Torino e Fondazione Agrion e che le Le risorse stanziate ammontano a 50mila euro nel primo anno e a seguire 80mila euro all’anno” afferma il vice capogruppo di Forza Italia, Franco Graglia.
L’Università effettuerà degli studi e prove su specie autoctone appartenenti ai generi Trissolcus, Telenomus e Anastatus e L’Istituto CREA di Firenze porrà invece l’attenzione sull’utilizzo dell’imenottero Ooencyrtus telenomicida. La Regione ha comunicato che queste sperimentazioni in atto, hanno già dato alcuni spunti interessanti ma che ci vorranno anni per avere risultati.
“Da troppi anni viviamo questa emergenza. nostra Agricoltura non può più aspettare visto i danni causati mettendo a rischio la sopravvivenza di molte aziende agricole. La ricerca va potenziata perché si tratta si di investimenti 50 mila e 80 mila euro all’anno ma insufficienti rispetto ad un comparto agroalimentare di centinaia di milioni di euro per anno. Inoltre sono passati diversi anni dal manifestarsi della cimice asiatica e se è vero che si sono ottenuti alcuni positivi risultati durante la sperimentazione è altrettanto vero che non c’è ancora una chiara e vincente strategia di lotta in campo. Pertanto la ricerca va applicata in campo al più presto”.
“Mi auguro inoltre – prosegue il vice capogruppo di Forza Italia, Franco Graglia – che le reti insetticide dell’attract and kill attualmente in sperimentazione da parte della Fondazione Agrion, trovino al più presto applicazione in campo così come l’ individuazione di prodotti chimici più efficaci rispetto a quelli utilizzati finora”.
Conclude Graglia: “Pare che dall’UE non si sia ancora autorizzato direttamente l’importazione di alloctoni e comunque anche la normativa nazionale dovrebbe cambiare. La Regione Piemonte, vista l’aggressività della cimice ha domandato uan revisione del DPR 120/2003 in modo di venire incontro alle esigenze del comparto agricolo e ambientale. Confido che la Regione implementi sempre di più il suo impegno a fianco delle province colpite da questi biologiche nocive. Continuerò a monitorare la strategia di lotta alla cimice asiatica a fianco degli agricoltori”.
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