Il candidato aretino di Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia
ha incontrato ieri all’Hotel Minerva di arezzo gli operatori sociosanitari
«Nel settore sociosanitario, sia per gli operatori che per i pazienti tutele e servizi passano anche per l’adeguamento normativo. Per questo, uno dei miei primi impegni in parlamento sarà quello di rivedere in alcune parti la legge Gelli e di riprogettare la mappa degli strumenti di assistenza e cura sulla base dei nuovi bisogni e criticità tra nuove dipendenze, esigenze di sicurezza nelle strutture di ricovero, coperture assicurative per i medici e le strutture, maggiore organicità delle politiche per la disabilità»: lo afferma Felice Maurizio D’Ettore – candidato all’uninominale della Camera dei Deputati per il collegio 7, quello di Arezzo, in rappresentanza della coalizione di centrodestra composta da Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia e Noi con l’Italia – che ieri all’Hotel Minerva di Arezzo ha incontrato i rappresentanti del settore sociosanitario, in particolare operatori ma non solo, che hanno sollecitato risposte su questi temi.
«Tra le richieste più pressanti che abbiamo registrato – riferisce D’Ettore – c’è quella relativa alla sicurezza nelle residenze sanitarie assistite (Rsa) a cui spesso affidiamo i nostri anziani o i nostri familiari più deboli. I casi di cronaca che raccontano maltrattamenti inauditi impongono misure come l’adozione di telecamere e impianti di videosorveglianza all’interno di queste strutture, attraverso una normativa che tenga conto della tutela dei dati sensibili ma affermi la prevalenza del diritto alla cura e alla salute. Una proposta di legge in questo senso giace già in parlamento: si tratta di avere la volontà politica, e noi la abbiamo, per portarla a compimento e darle esecutività. Non da sottovalutare, poi, gli aspetti relativi all’amministrazione di sostegno in caso di anziani privi di supporto familiare: anche qui la disciplina va modificata per consentire alle strutture interventi più rapidi ed efficaci».
Sul fronte dell’esercizio della professione medica, il tema caldo è quello della responsabilità sanitaria per come inquadrata dalla legge Gelli dello scorso anno: «Per quanto riguarda in particolare le coperture assicurative si presenta l’esigenza di una maggiore incisività. Serve l’introduzione di strumenti e accordi con le compagnie affinché le assicurazioni per i medici e per i luoghi di cura divengano strutturali e generali. Ma la legge Gelli va rivista anche su altri aspetti, poiché è difficilmente attuabile nel suo standardizzare i comportamenti attraverso linee guida e raccomandazioni che devono in ogni caso tenere conto della specialità dei singoli casi concreti, e sono dunque destinate a riaprire ogni volta la giurisprudenza in merito che ha già tracciato precisi orientamenti. Serve una modifica che disciplini ancor meglio e consideri la rilevanza della posizione dei medici, fatta salva la tutela dei pazienti».
Focus, poi, sulla disabilità per la quale si è posta l’esigenza, immediatamente presa in carico da D’Ettore in caso di approdo romano, a promuovere l’istituzione di una Agenzia nazionale indipendente di tutela dei diritti delle persone con disabilità, nonché a prevedere una figura politica oltre che tecnica che divenga soggetto interno alla Presidenza del Consiglio dei ministri sulle tematiche relative alla disabilità in tutti i suoi aspetti e in tutte le sue implicazioni politiche, sociali, civili ed umane.
Soprattutto a livello giovanile sono emerse varie sollecitazioni rispetto alle nuove dipendenze. Gli attuali comportamenti di dipendenza virano verso il modello delle poliaddiction aggregando e stratificando, purtroppo, abuso di più sostanze. A queste si aggiunge il fenomeno sempre più dilagante delle ludopatie, mentre non recedono le dipendenze più classiche come alcolismo e abuso di stupefacenti: «Per un intervento capillare su queste dinamiche vecchie e nuove – riflette D’Ettore – è indispensabile dare più forza e più risorse ai Comuni, i quali operano in stretto contatto con Asl, Uffici scolastici provinciali, associazioni delle famiglie, del terzo settore e forze dell’ordine. Nel Comune di Arezzo è già attiva una cabina di regia, anche in collaborazione con la Prefettura già operativa in alcune scuole campione della città. Ma non basta. I Comuni sono soli dinanzi a problemi sempre più gravi per i quali servono percorsi meno discontinui e risorse certe».
In particolare sono state segnalate alcune problematiche sul gioco d’azzardo; il timore è quello di infiltrazioni da parte della malavita organizzata: «Anche in questo segmento – afferma il candidato – i Comuni sono troppo soli e in trincea. Per questo il mio impegno è volto a perseguire ed agevolare una pianificazione di livello nazionale per le politiche di sicurezza sociale e formazione sanitaria continua nel contrasto a ogni forma di dipendenza e devianza».
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