Era l’alba del 2015: Stefano Mugnai (oggi Capogruppo di Forza Italia in Regione) portava in Consiglio regionale gli esiti del lavoro condotto nel semestre precedente come presidente della Commissione d’inchiesta sulla gestione del patrimonio immobiliare delle Asl rilevando una «situazione sconfortante» la cui definizione era affidata a una relazione approvata all’unanimità.
«Il quadro che denunciai allora era tragico ed è coerente con le notizie odierne sull’arresto di un funzionario Estar. A chiusura di quei lavori, in cui rilevammo una gestione come minimo approssimativa, quando non oscura, degli immobili in capo alle Aziende sanitarie, approvammo la relazione all’unanimità. Compreso – ricorda Mugnai – il commissario del Pd. Proprio come accaduto per le Commissioni d’inchiesta sul Forteto. E anche in questo frangente, la sovrapponibilità di quanto da noi ricostruito rispetto alle ipotesi investigative che hanno portato all’arresto di oggi è impressionante. San Salvi, Calenzano, alcuni immobili di Firenze, impiego di fondi ministeriali a destinazione vincolata… tanto di quanto si va delineando oggi, lo segnalammo noi allora individuando l’assenza di meccanismi di controllo e un’eccessiva frammentazione che non consentiva di tracciare responsabilità e competenze. I frutti di questa gestione della cosa pubblica sono notizia di oggi».
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