«Parchi gioco accessibili ai bimbi disabili: la Regione investa risorse»: è dedicata ai piccoli con difficoltà motorie e non solo, la nuova offensiva avviata dal Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità) sotto forma di un’interrogazione a risposta scritta in cui alla giunta regionale domanda quale sia «lo stato dell’arte dei progetti finanziati nel 2013 e 2015» sull’abbattimento di barriere architettoniche in generale e «se abbia intenzione di dedicare risorse per far realizzare o adeguare più parchi giochi comunali e renderli fruibili anche ai bambini disabili».
Secondo i dati esposti in premessa da Mugnai nel suo atto, non vanno oltre la trentina i Comuni toscani i cui spazi gioco per bambini siano accessibili a tutti. Poco, secondo Forza Italia che chiede di fare di più per garantire a tutti i bambini pari opportunità di gioco e socializzazione. Mugnai richiama il concetto di «parchi gioco inclusivi», «ovvero privi di barriere architettoniche, parchi dove sono installati giochi il più possibile accessibili e fruibili da parte di tutti i bambini, bambini che possono correre, bambini che usano la carrozzina, bambini ipovedenti, bambini con disabilità motoria lieve e bambini che amano saltare come grilli», scrive Mugnai.
«In questi parchi ci sono strutture gioco, (castelli, navi, torri…), con rampe al posto delle scale, i pannelli sensoriali sono posizionati ad altezza tale che possano essere utilizzati anche da chi sta seduto così come le sabbiere o le piste per biglie e/o automobiline; parchi con tunnel giganti il cui accesso è possibile anche alle carrozzine, giostre girevoli che possono essere utilizzate da tutti». Sono pochi, però: «Negli otto mila Comuni italiani – scrive il capogruppo di Forza Italia – ci sono poco più di 350 tra parchi inclusivi e/o parchi che abbiano almeno una giostra accessibile, una percentuale che non arriva nemmeno al 5% della copertura nazionale (Fonte Portale Toscana Accessibile)».
E la Toscana non brilla. Ciò malgrado nel 2013 siano stati finanziati fior di progetti, soprattutto comunali, per l’abbattimento delle barriere architettoniche; che fine hanno fatto? E quanti sono a misura di bambino? «Altre regioni come la Campania e la Puglia – argomenta Mugnai – hanno istituito un apposito fondo di 150.000 euro per finanziare progetti di adeguamento dei parchi gioco comunali alle esigenze dei bambini diversamente abili». Potrebbe essere un’idea…
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