«Sul 118 e il sistema sanitario di emergenza-urgenza in Toscana, soprattutto dopo la riforma voluta nel 2015 da un Pd dalle cui scialuppe il governatore Enrico Rossi è poi saltato giù in direzione LeU, si è al punto di collasso»: l’attacco parte dal vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera onorevole Stefano Mugnai, coordinatore regionale del suo partito in Toscana nel cui Consiglio regionale ha fino a poche settimane fa ricoperto la carica di Vicepresidente della Commissione sanità.
Di 118 e sanità d’emergenza Mugnai negli anni di attività nel parlamento toscano si è occupato ripetutamente e da vicino. E oggi le criticità evidenziate anche a livello nazionale da chi opera nel 118 non lo stupiscono. Perché se il sistema in Italia piange, in Toscana di certo non ride. E da tempo: «Sta accadendo – attacca Mugnai – ciò che noi più volte abbiamo denunciato e preconizzato, con il settore emergenza-urgenza sull’orlo del collasso. L’idea che stava trapelando dalla giunta regionale toscana proprio nei giorni in cui stavo vivendo il passaggio dal Consiglio regionale al Parlamento era quella di creare una azienda ad hoc che comprendesse i 118 di tutta la regione. Questo mentre la riforma del 2015 sta facendo acqua da tutte le parti».
«Tardive, purtroppo, sono oggi le prese di distanza che arrivano da politici e professionisti che quella riforma l’hanno votata e sostenuta – prosegue Mugnai – e oggi le idee che si sviluppano nei palazzi della giunta regionale appaiono l’azzardo di mosse disperate. Un film già visto, con la sinistra toscana che azzarda mosse di disperazione anziché di strategia, ma sulla pelle della gente».
Il leader degli azzurri toscani allarga il tiro: «Liste d’attesa e polemiche di maggioranza tra chi per abbatterle è favorevole a investire soldi sulle strutture private e chi no stanno a testimoniare che il quadro emergente anche dopo le mosse volute e forzate da Rossi, come l’ingresso della ex direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria fiorentina di Careggi Monica Calamai al dipartimento sanità avvenuto a selezione in corso, è quello di un sistema allo sbando con divisioni feroci e insanabili tra componenti della giunta e all’interno della mesta maggioranza che governa la Regione. Del resto basta aver la pazienza di soffermarsi ad ascoltare chi nella sanità toscana ci lavora raccogliendone il grido di preoccupazione e rabbia per quanto sta accadendo».
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