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LIVORNO: Anche a San Vincenzo allarme punteruolo rosso; Marchetti (FI): «La Regione attivi immediatamente i piani di eradicazione»

Dalla Versilia in giù lungo il litorale toscano e poi in Arcipelago, con Elba, Capraia e Pianosa già infestate mentre un caso è stato segnalato fin sull’Isola del Giglio, ora il punteruolo rosso, coleottero annoverato tra le specie aliene più altamente invasive e terribile killer delle palme, desta allarme a San Vincenzo. «Già 6 le palme uccise in pochi mesi e del resto si sa: dal ‘paziente zero’ allo sterminio, col punteruolo rosso, il passo è breve. La Versilia ne ha fatta triste esperienza, e poi a scendere tutta la costa toscana isole comprese. Ma la discesa del coleottero alieno non è inarrestabile. Servono provvedimenti urgenti e alla Regione chiediamo proprio quelli»: è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti a concentrare l’attenzione sull’ulteriore allarme destato dalla presenza a San Vincenzo del coleottero curculionide il cui nome scientifico è Rhynchophorus ferrugineus.

Originario dell’Asia, l’animaletto è ghiotto di palme. Quelle cosiddette ‘delle Canarie’, poi, le divora. Letteralmente. E quando le ha consumate tutte, si sposta altrove in cerca di nuovi esemplari, ovvero nuovo cibo. Ma il ciclo avviene assai rapidamente. Giunto pare attraverso il commercio internazionale di piante, ha presto infestato le palme delle nostre coste ma non solo: «Se l’Italia risulterebbe essere stata la porta d’ingresso del punteruolo nel Vecchio Continente, tutta l’Unione europea è ormai alle prese col contrasto alla diffusione del coleottero, tanto che le direttive Comunitarie obbligano ad abbattere, sradicare e smaltire la pianta infestata ad opera di professionisti. La Regione Toscana ha un suo piano di contrasto in capo al sistema fitosanitario regionale. Ebbene – allerta Marchetti – bisogna che lo attivi immediatamente ogni volta che si registra un caso, onde evitare possibili espansioni d’areale dei coleotteri. Contenere ed eradicare subito, bisogna. Il fattore tempo è determinante. Il punteruolo non aspetta, e senza le azioni concrete a poco serve la nuova modulistica approntata l’anno scorso dalla Regione. Servono fatti, non altra carta».

 

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