L’analisi epidemiologica chiesta dall’allora vicepresidente della commissione sanità del Consiglio regionale Stefano Mugnai nell’ottobre 2017 per il Valdarno è arrivata alla fine di quello stesso anno. Del Registro Tumori, però, su cui lo stesso Mugnai aveva ingaggiato una battaglia con un’interrogazione all’epoca – era il 2013 – sottoscritta anche dal Consigliere regionale del Pd Enzo Brogi, non v’è ancora traccia né per il Valdarno, né per la provincia di Arezzo. Ad accorgersene è stato il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti: «Il Registro Tumori in Toscana è istituito con legge del 2008 – spiega – ma attualmente continua, come dal 1985 in qua, ad essere accreditato e realmente attivo solo a Firenze e Prato. Per il resto, si procede per singole analisi epidemiologiche basate per lo più sui dati ricavati dai ricoveri ospedalieri. Non è lo stesso. Neanche un po’».
Marchetti ha subito ripreso in mano il problema con una mozione (in allegato, ndr) che a dieci anni dall’istituzione del Registro Tumori della Toscana (RTT) di cui oggi è responsabile Ispro (l’Istituto di prevenzione oncologica nato nel 2017 dalla fusione di Ispo e Istituto toscano tumori, o Itt) impegna la giunta a estendere entro la fine del 2018 la piena attivazione del RTT in tutti i territori toscani.
Occhio di riguardo per il Valdarno aretino su cui l’oggi deputato azzurro Stefano Mugnai aveva accesso i riflettori già anni fa e con condivisione da parte della maggioranza: «E’ chiaro che le aree come il Valdarno su cui insistono situazioni di maggior sensibilità come, nel caso specifico, la discarica di Podere Rota – affermano Mugnai e Marchetti – sono maggiormente esposte. Lì più che mai le comunità locali sentono la necessità di uno strumento che non sia solo di monitoraggio, ma anche di prevenzione e controllo delle patologie oncologiche».
Più in generale: «E’ sconfortante – osservano Mugnai e Marchetti – che un percorso avviato a metà Anni 80 del secolo scorso sia ancora tutto da compiere, malgrado le dichiarazioni di intento». E allora ecco la mozione, con Marchetti che dà alla giunta la scadenza di fine 2018 per dichiarare ‘missione compiuta’, impegnando la Regione «ad adoperarsi presso Ispro affinché entro il 2018 venga portata a compimento la rete dei RTT fino a coprire con registri accreditati ed operativi l’intero territorio regionale, al fine di assicurare alla popolazione le debite conoscenze sulla patologia oncologica necessarie per lo studio dei rischi presenti nella comunità, al fine di orientare le attività di prevenzione primaria e secondaria e la raccolta delle informazioni utili per la valutazione della qualità dell’assistenza oncologica, lo studio dei percorsi diagnostico-terapeutici e il governo clinico».
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