FIRENZE – “Il richiamo di Confindustria Toscana Nord alla politica sulla necessità di realizzare e completare le grandi opere e le infrstrutture, è giusto e sacrosanto. Cave, aeroporto di Firenze, termovalorizzatore di Case Passerini, autostrade e ferrovie sono dei pilastri imprescindibili senza i quali l’economia regionale non può che restare al palo”. Lo affermano Marco Stella e Maurizio Marchetti, rispettivamente vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana e capogruppo di Forza Italia all’Assemblea toscana. “Gli impianti per la gestione dei rifiuti sono essenziali per le nostre imprese e la nostra competitività, e bene ha fatto il presidente di Confindustria Toscana Nord, Giulio Grossi, a ricordarlo – sottolineano Stella e Marchetti -. Quali soluzioni propone Rossi per le 280mila tonnellate di rifiuti solidi urbani che rimarrebbero comunque da smaltire? E come intende gestire i rifiuti del tessile, della carta e del manifatturiero in genere?”.
“La politica – proseguono i due esponenti di Forza Italia – deve saper dare risposte chiare su questi come su tutta una serie di altri temi, come i costi penalizzanti dell’energia e del gas (soprattutto per il settore carta, ma anche per il tessile); l’etichettatura d’origine e l’origine preferenziale per i prodotti tessili; i ritardi della Regione Toscana nel valutare le domande sui bandi europei che penalizzano le aziende due volte; il codice degli appalti, che ha aperto la strada ad aberrazioni come il sorteggio; il quadro ancora confuso della formazione post-diploma”.
“C’è poi il nodo dolente delle infrastrutture, come lo hanno definito giustamente gli industriali – ricordano Marchetti e Stella -. Un grave deficit con cui le imprese si trovano a doversi misurare. C’è la storia infinita dell’ampliamento dell’aeroporto di Firenze, il completamento della Tirrenica e della ‘Due Mari’, e c’è l’improvvisa cancellazione decisa dal governatore Enrico Rossi della previsione dell’inceneritore di Case Passerini. E’ grave si siano create le condizioni perché questa infrastruttura venisse di fatto cancellata. Senza contare, altro problema, che il Piano regionale cave attende ancora di essere completato”.
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