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Infrastrutture, Stella (FI): “No marcia indietro, aeroporto e Tav fondamentali per Firenze”

FIRENZE – “Le grandi opere infrastrutturali sono fondamentali e imprescindibili per lo sviluppo economico di Firenze e della Toscana. Mi auguro che le riflessioni e gli orientamenti espressi dal ministro dei Trasporti Toninelli vengano ridiscussi, perché rappresenterebbero un passo indietro. Le infrastrutture hanno un ruolo determinante per rilanciare il nostro sistema produttivo”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia). “In primis – sottolinea Stella – c’è la questione della nuova pista dell’aeroporto di Firenze, indispensabile porta d’accesso internazionale: è assolutamente prioritario che venga realizzata, non può più subire ritardi, perché costituisce un bene pubblico irrinunciabile per le 444mila imprese attive in Toscana, per i cittadini che vi lavorano e per i turisti”.

“Chi si oppone all’ammodernamento dello scalo, dica chiaramente che non gli interessano lo sviluppo economico e le nuove prospettive occupazionali dell’area metropolitana – prosegue l’esponente di FI -. Il manifatturiero ha bisogno di accessi diretti alla città dalle principali destinazioni internazionali, così come il turismo e le fiere. Firenze deve essere messa nelle condizioni di crescere, non possiamo più sopportare gap infrastrutturali che frenano la ripresa. Imprenditori, commercianti e businessmen con l’ammodernamento del Vespucci potranno fare voli diretti su città finora irraggiungibili. Ne beneficeranno turismo, affari e occupazione, i passeggeri raddoppieranno e si calcola che questo porterà a 5300 posti di lavoro in più nell’area fiorentina”.

“Anche l’alta velocità ferroviaria – evidenzia Stella – è fondamentale. Firenze ha assolutamente bisogno di un moderno sistema di Tav, e sosteniamo che occorre abbandonare il progetto della stazione sotterranea e sviluppare l’attraversamento cittadino in superficie. Con i fondi risparmiati, circa 500 milioni di euro, potremmo portare a compimento una rete ferroviaria metropolitana di superficie degna di questo nome, e investire sulle imprese, per creare lavoro. Mi auguro che il ministro dei Trasporti abbia fatto tutte queste riflessioni, e che a guidare la sua azione sia la volontà di andare avanti sulla strada dello sviluppo, e non di correre dietro a ideologie vetero ambientaliste come quelle presenti nel suo partito”.

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