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PISTOIA: Impianto compostaggio Tana Termini, Marchetti (FI) alla Regione: «Controlli e bonifiche per mettere in sicurezza ambiente e cittadini»

E’ a San Marcello Piteglio, ma la sua presenza preoccupa anche oltre i confini provinciali, a Bagni di Lucca: è il sito dell’impianto di compostaggio di Tana Termini, per il quale oggi il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti chiede l’intervento della Regione attraverso un’interrogazione che sollecita bonifiche e controlli in grado di mettere in sicurezza ambiente e cittadini.

«L’impianto di compostaggio di Tana Termini – scrive Marchetti nella premessa del suo atto – sorge in un’area in precedenza deposito di fanghi di cava, nell’alveo del torrente Lima, ed in prossimità del confine territoriale del Comune di Bagni di Lucca (Lu) in località Pian di Termine», nel Comune di San Marcello Piteglio, sulla montagna pistoiese. «La destinazione agricola dei terreni, il vincolo idrogeologico e paesaggistico – racconta ancora il capogruppo di Forza Italia nell’interrogazione – nonostante le battaglie combattute dall’amministrazione comunale di Bagni di Lucca non impedirono la realizzazione dell’impianto di compostaggio» che, «dopo il fallimento del gestore, è stato messo in vendita dal curatore fallimentare: chi lo acquisterà dovrà farsi carico di smaltire il materiale presente, ma lo svuotamento delle vasche e dei liquidi sarà a carico della collettività».

Sotto il profilo autorizzativo, ricostruisce Forza Italia, «l’Autorizzazione Integrata Ambientale, rilasciata dalla Provincia di Pistoia con ordinanza n. 818 del 04/06/2015 (atto suap 3177 del 05/05/2015), è stata revocata con decreto della Regione Toscana – Direzione ambiente ed energia settore bonifiche, autorizzazioni, rifiuti ed energia n. 7373 del 30/05/2017. Il decreto di revoca è stato oggetto di impugnazione da parte della curatela (TAR Toscana, Sez. II, r.g. 1102/2017). Poiché la produzione è di fatto cessata dalla metà del 2016 il fabbricato, gli impianti e le attrezzature necessitano di interventi di manutenzione straordinaria e, anche per l’assenza di energia elettrica, di verifiche di conformità alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro». Inoltre: «Nel maggio-giugno 2017 si sono verificati fenomeni di autocombustione all’interno di due delle celle di biostabilizzazione che, apparentemente, non hanno comportato danni evidenti alla struttura e agli impianti». Per di più, il fatto che «la parete di contenimento dell’impianto, posta fra l’infrastruttura e il torrente Lima, sarebbe interessata da un movimento franoso» non rassicura di certo.

Ecco dunque che, anche sulla scorta delle notizie di stampa che danno in partenza il compost verso Certaldo, Marchetti vuole fare il punto. Per questo chiede «quali azioni ha intrapreso la Regione Toscana per tutelare l’ambiente e la popolazione che vive nelle vicinanze dell’impianto in stato di abbandono» e quali altre «possa ed intenda intraprendere per gestire la fase di bonifica e di messa in sicurezza dell’impianto di Tana Termini». Infine, Marchetti chiede di sapere «se le autorità competenti, Arpat, Asl e Vigili del fuoco, abbiano effettuato controlli e quali i rilievi evidenziati».

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