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Brunetta: Per il Governo zero spazi di manovra nella legge bilancio

“Il prossimo autunno rischia di essere molto caldo per l’economia e i conti pubblici italiani. L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha infatti tagliato la stima di crescita del PIL italiano al +1,3% per quest’anno, dal +1,5% precedente, mantenendola al +1,2% per il 2019. Stando a quanto scritto nel report dell’agenzia, ‘l’incertezza sulle politiche e il commercio porterà probabilmente a una crescita più lenta degli investimenti’. Secondo la società americana, inoltre, ‘la politica interna è il principale rischio’, e pesa in particolare ‘l’incertezza sulla volontà del governo di proseguire nel consolidamento fiscale’. La paura principale dell’agenzia di rating è quindi quella che il nuovo governo Lega e Movimento Cinque Stelle non voglia proseguire nel cammino di riforme strutturali concordato con l’Unione Europea”. Lo afferma, in una nota, Renato Brunetta, deputato di Forza Italia. “Volontà, peraltro già espressa dal leader del Cinque Stelle Luigi di Maio, che proprio nell’ultimo Comitato Interministeriale per gli Affari Europei – prosegue – ha chiesto apertamente di scorporare le spese per il welfare dal computo del deficit. Infine, per Standard & Poor’s a pesare sulla crescita italiana sono le debolezze strutturali ancora presenti nell’economia italiano, a partire dalla bassa produttività fino alla debolezza del settore bancario, in quanto l’esposizione ai crediti deteriorati delle nostre banche rimane alta” spiega l’esponente azzurro. “Le conseguenze della riduzione delle stime di crescita – avverte Brunetta – sono evidenti. A parità di altre condizioni, infatti, i principali rapporti di finanza pubblica, deficit/Pil e debito/Pil, aumenteranno immediatamente, portandosi al di sopra dei livelli obiettivo concordati con Bruxelles. Per questo motivo, se tali previsioni dovessero verificarsi, il governo sarebbe obbligato ad effettuare una manovra correttiva. Questo significherebbe per il governo Lega e Movimento Cinque Stelle dare addio all’ambizioso programma economico comprendente il reddito di cittadinanza, l’abolizione della riforma Fornero, la flat tax, e l’aumento della spesa pubblica per finanziare interventi di vario genere. Oltre a questo, l’aumento strutturale dei rendimenti di emissione sui titoli di Stato obbligherà il Tesoro a rivedere al rialzo la spesa per interessi sul debito già nella prossima Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanze prevista per settembre. Un tale aumento si scaricherà fortemente sul deficit e, di riflesso, sul debito. Per la prossima Legge di Bilancio, quindi, gli spazi di manovra del Governo, che già erano ridotti al lumicino prima delle previsioni di Standard & Poor’s diventano praticamente pari a zero”.

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