Dichiarazione dell’on. Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera: “La situazione è grave ma non seria, avrebbe sentenziato Ennio Flaiano. Nel caso del decreto per il Palagiustizia di Bari, la situazione è grave per la prova di superficialità e leggerezza fornita dall’attuale esecutivo e dal ministro della Giustizia, non è seria perché quel ministro è un grillino e si chiama Alfonso Bonafede. I ragazzi che da anni animano i cori sulle piazze d’Italia, e perfino un funerale, al grido di “onestà, onestà” hanno dimostrato in Aula alla Camera di non conoscere il significato di quella parola. Il ministro Bonafede, chiamato in Parlamento a rispondere sull’inchiesta giornalistica di “Repubblica” secondo cui l’immobile individuato per la nuova sede del Palagiustizia di Bari sarebbe di proprietà di un soggetto sospettato di rapporti con la mafia, ha pensato di rispondere alle critiche sollevate dalle opposizioni, con un post su Facebook.
I Cinquestelle confermano una volta di più la natura autoritaria di un movimento dove uno vale uno, a condizione che uno non sappia come la pensa l’altro. I lavori del Parlamento vengono seguiti da alcune migliaia di italiani, la risposta del ministro Bonafede postata su FB la leggono centinaia di migliaia di italiani. È in questa sproporzione di forze che si annida e prospera il germe dell’autoritarismo pentastellato. Quello che Bonafede scrive su FB non vale un tubo. Il ministro deve rispondere in una sede istituzionale propria qual è il Parlamento. Se non accetta il rispetto delle procedure si mette fuori dalla Costituzione. È compito del presidente della Camera, Roberto Fico, convocare in tempi stretti il ministro della Giustizia per sentire e capire quanto egli sia in … Bonafede. Anche se, c’è da scommettere, il presidente Fico se la ride sotto i baffi e la barba pensando alla figuraccia rimediata dal vice premier Di Maio alla prima prova d’Aula”.
Leave a comment