“La realizzazione o meno della Tav significa determinare le sorti del nostro Paese nel futuro. Oltre la questione delle penali da pagare nel caso di uno stop all’opera, bisogna considerare il prezzo altissimo in termini economici che l’Italia sconterebbe, rimanendo di fatto esclusa da un’arteria fondamentale. Non bisogna dimenticare, infatti, che la Torino-Lione rappresenta un pezzo della Lisbona-Kiev, il cosiddetto Corridoio 5, che metterebbe in comunicazione l’Europa occidentale con quella orientale. Se poi consideriamo che il governo cinese sta portando avanti il progetto di una ferrovia da Pechino a Kiev, il Corridoio 5 aprirebbe i mercati dell’Ue alla Cina e all’Asia. Fermare la Tav, con il rischio che l’Ue decida di passare sopra le Alpi, taglierebbe fuori il nostro Paese ed avrebbe come unico effetto quello di massacrare tutto il sistema produttivo del Nord con pesanti ricadute anche a livello nazionale. E’ evidente che tutto ciò sarebbe inaccettabile. Come può la Lega avallare una simile scelta? Che colpirebbe quel mondo produttivo ed elettorale che ha sempre sostenuto, specie nelle ultime elezioni, la Lega”. Lo dichiara il senatore Gilberto Pichetto Fratin, Coordinatore regionale di Fi in Piemonte.
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