«Dall’inizio di giugno siamo in attesa che la Regione ci dica se il Servizio sismico regionale abbia provveduto, ed eventualmente con quali esiti, ad acquisire informazioni circa la riparametrazione degli standard di sicurezza sismica per gli edifici pubblici, e in particolare scolastici, alla luce del decreto ministeriale che il 17 gennaio scorso ha rivisto la normativa. Invece siamo a vedere che la ricognizione la stanno purtroppo facendo i cittadini sulla loro pelle, come a Stazzema e prima ancora a Lucca. Da parte della sinistra questo modo di amministrare sempre rincorsi dalla contingenza è politicamente colpevole, perché a farne le spese è la popolazione e, nel caso della scuola, i bambini e i ragazzi che oggi non votano ma lo faranno»: l’attacco arriva dal capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti – coordinatore provinciale degli azzurri a Lucca – che così commenta la protesta che anche a Serravezza, dopo che a Lucca, sta montando sulla geografia scolastica terremotata – per l’appunto – dalle nuove norme di sicurezza sismica introdotte a livello nazionale in gennaio e che hanno collocato in fuori gioco parte degli edifici pubblici e anche scolastici sul territorio. Conseguenza: scuole da chiudere, classi da trasferire in spazi da individuare con il nuovo anno scolastico che si avvicina inesorabile.
«Se oggi le famiglie vengono messe in difficoltà dal trasferimento alla bell’e meglio delle scuole dei loro ragazzi – incalza Marchetti – lo si deve al fatto che finora quanto a sicurezza degli edifici ci si è contentati di mantenere gli standard appena un filo dentro i range stabiliti dalle normative. Di conseguenza è bastato che quei parametri si stringessero di un po’ per mettere fuori norma una quantità di edifici pubblici e anche scolastici e generare disagi alle comunità locali che temono, come a Serravezza, di perdere punti di riferimento importanti come le loro scuole».
«Questa è una responsabilità politica forte – sottolinea l’esponente di Forza Italia – perché se non si può affermare che quegli edifici siano divenuti pericolanti dal giorno alla notte, è però altrettanto vero che finora lì dentro a quanto pare le persone, e nel caso delle scuole i minori, siano state tenute in condizioni di sicurezza sismica imperfetta o quanto meno risicata. Quanti edifici riguarda questa situazione? Quali? Dove? Dal 12 giugno, quando la stessa cosa è accaduta a Lucca, attendiamo che la Regione ce lo dica rispondendo in forma scritta alla nostra interrogazione numero 1784. Per ora purtroppo continuiamo ad apprenderlo via via dalle proteste e dagli allarmi che si generano sui territori».
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