“La vicenda libica rende conto, una volta di più, della lungimiranza e della visione di lungo termine della politica estera di Silvio Berlusconi, costantemente indirizzata alla ricerca del dialogo e al mantenimento dei delicati equilibri in un Paese-polveriera, formato da 150 Tribù e 300 milizie. Di fatto, la destituzione violenta di Gheddafi, alla quale Berlusconi si è sempre opposto con fermezza, ha dato vita a un periodo di lunghissima instabilità in Libia, sull’onda dell’illusione di quelle “primavere arabe” le cui drammatiche conseguenze sono visibili ancora oggi e che si ripercuotono, quotidianamente, sull’Italia con flussi migratori devastanti e insostenibili.
Anche in quell’occasione, nel 2011, l’UE ci lasciò soli, con Berlusconi sbeffeggiato e deriso su politiche migratorie e rapporti con i Paesi del Mediterraneo che invece si sono rivelati essere i più indicati per il perseguimento della stabilità e della pace. Auspico dunque che l’UE impari dagli errori del passato e che profonda ogni sforzo per una risoluzione e per una composizione pacifica della vicenda libica e per una gestione solidale del problema immigrazione che l’Italia non può più affrontare da sola. Nella gestione di tali drammatiche situazioni non può esserci infatti un Paese solo al comando, ma occorre una linea di indirizzo europea, chiara e condivisa, basata sull’esclusivo interesse del mantenimento della stabilità nel Mediterraneo a tutela della Libia e degli interessi nazionali ed europei”.
Lo dichiara il Senatore Enrico Aimi capogruppo di Forza Italia in commissione Affari Esteri.
Leave a comment