«Anche sul Marconi di Viareggio la Provincia di Lucca si dimostra incapace di gestire la situazione dell’edilizia scolastica. A Lucca non abbiamo subito, ringraziando il Cielo, nessun sisma né evento calamitoso affine: l’unico motivo che costringe o costringerà i nostri ragazzi di più scuole sul territorio provinciale lucchese a studiare nei container è il dilettantismo con cui la sinistra ha gestito, per anni evidentemente dato lo stato della situazione, questo settore tanto delicato. Questo sì è poco dignitoso: una classe politica che non ha debita cura dei propri giovani»: ad affermarlo è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti nell’apprendere che anche per gli studenti della parte di alberghiero Marconi residente nell’ex Collegio Colombo di Viareggio si fa strada la prospettiva di un trasloco delle attività didattiche in strutture prefabbricate.
«Questa soluzione è già stata adottata a Lucca per gli studenti del Paladini, secondo una gestione dei lavori che li ha costretti fino a praticamente l’altro ieri a orari dimezzati e turni con i loro colleghi dell’istituto Civitali, ospitati nel padiglione G dell’ex Campo di Marte. A pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico ho io stesso fatto un sopralluogo e i container erano appena stati posati. Ma quella non era una situazione di emergenza creatasi per qualche improvviso accidente. E’ mancata la pianificazione».
Idem, secondo Marchetti, per il Marconi di Viareggio: «Sono anni che l’ex Collegio Colombo viene giù a pezzi. Io stesso ho potuto esserne testimone diretto già lo scorso anno in occasione di un sopralluogo effettuato proprio nella mia qualità di consigliere provinciale. E oggi siamo a ipotizzare container? Che si è fatto finora rispetto a una situazione critica da così tanto tempo? I container sì, sono una soluzione poco dignitosa. E poco dignitosa, soprattutto, è l’attenzione che la sinistra che amministra la Provincia di Lucca riserva alla parte più preziosa delle nostre comunità: i nostri giovani, i nostri ragazzi, i nostri studenti. Il nostro futuro».
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