«Sul sistema scolastico lucchese la Provincia dimostra un’approssimazione inaccettabile. Al Civitali-Paladini, a tutt’oggi, i ragazzi lamentano che non ci siano aule per tutti. Dove c’è l’aula, spesso manca la lavagna. Ma come è possibile pensare che i nostri ragazzi studino con serenità e che i loro docenti possano insegnare loro con efficacia? Non è un modello amministrativo da paese civile»: si scalda, il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale nonché Consigliere azzurro alla Provincia di Lucca Maurizio Marchetti, a leggere le segnalazioni che gli arrivano attraverso i social e in posta elettronica da parte di genitori, insegnanti, studenti, sulle condizioni delle scuole lucchesi e in particolare, giusto ieri sera, per quanto riguarda il Civitali-Paladini.
Via dal complesso di via San Nicolao, l’istituto ha dovuto trasferire la sua attività. Fin dall’estate Forza Italia ha sempre seguito da vicino l’evolversi della situazione anche con i Consiglieri comunali lucchesi Marco Martinelli (capogruppo) e Simona Testaferrata. Nelle scorse settimane, alla vigilia dell’avvio del nuovo anno scolastico, Marchetti effettuò con Martinelli e Testaferrata un sopralluogo negli ambienti dell’ex ospedale Campo Marte che si preparavano ad accogliere una porzione di quegli studenti. Altri, però, sono stati invece collocati in container presso l’Itc Carrara. E’ da qui, dove si trovano ad esempio le classi Moda del Civitali, che ieri sera sono giunte segnalazioni a Marchetti e ai consiglieri comunali circa molte criticità: «I ragazzi e le loro famiglie sono sul piede di guerra e giustamente, dato che mi rappresentano una situazione in cui la mancanza di lavagne costringe a ricorrere ai bigliettini, le classi devono spostarsi da un’aula all’altra per fare lezione, l’aula di moda addirittura si trova in mezzo a un corridoio diviso da armadietti ed esposta a ogni rumore, manca la stanza progettazione e non c’è accesso ai computer. E poi manca proprio l’ABC tra avvolgibili e sistemi di climatizzazione che evitino di arrivare al mattino con un freddo da era glaciale per trovarsi col passare del tempo a fronteggiare l’effetto forno».
«Io resto allibito. E che debba poi in più – rincara Marchetti – leggere sui giornali che il corpo docente si vede costretto a scendere in piazza per chiedere tante aule quante sono le classi, che è un parametro ovvio… lo trovo inaccettabile e intendo battermi con ogni strumento a mia disposizione – annuncia – per tenere accessi i riflettori sulla condizione subita da studenti e insegnanti lucchesi, poiché casi limite ce ne sono in tutto il territorio provinciale, nonché a reclamare attenzione anche da parte della Regione che di suo non sta investendo niente e lascia che si generino situazioni di questo livello in cui la Provincia di Lucca non solo insegue un’emergenza che non c’era, ma neppure è capace di rimettersi al pari. Non ci posso passare sopra».
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