“Dopo le profezie di Padoan sul calo del debito pubblico, iscritte ogni anno dai governi di centrosinistra nel Def e poi smentite puntualmente l’anno successivo, ecco arrivare quelle del ministro Paolo Savona sulla mirabolante crescita che il PIL italiano registrerebbe già dal 2019. Cambiano gli addendi, si passa da Renzi-Gentiloni a Conte ma alla fine l’esito di queste profezie darà lo stesso risultato: l’anno prossimo qualcuno dovrà procedere con una manovra correttiva, recitando il mea culpa”. Ad affermarlo il deputato Paolo Zangrillo, capogruppo della Commissione Lavoro per Forza Italia a Montecitorio.
Conclude Zangrillo: “Sarebbe utile comprendere come Savona possa credere che il reddito di cittadinanza sia in grado di mettere in moto l’economia italiana. Solo la Flat Tax, così come scritta nel programma del centrodestra e applicata alla generalità dei contribuenti italiani, non quindi nella versione soft gialloverde, avrebbe potuto funzionare da misura anticiclica rivitalizzando le nostre aziende e i consumi delle famiglie. D’altra parte il primo a non crederci è lo stesso ministro per gli Affari Europei che mette già le mani avanti dicendosi pronto a modificare la manovra in caso di spread fuori controllo. Neppure lui è così convinto che possa reggere un Def impostato su una spesa corrente incontrollata finanziata a debito, ma gli tocca recitare la parte dell’avvocato difensore del Governo”.
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