«Se esista una stima di impatto finanziario derivante dalla disdetta dell’accordo di programma relativamente all’eventuale rivendicazione di penali da parte dell’impresa vincitrice dell’appalto ed eventualmente quale»: era il 1 agosto scorso quando sul mai realizzato nuovo ospedale di Livorno a Montenero il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti presentava un’interrogazione a risposta scritta, la numero 1870, formulando alla giunta regionale anche questo quesito specifico circa l’eventualità che la ditta che si era aggiudicata l’appalto rivendicasse una penale, proprio come pare verificarsi in queste ore.
«La risposta scritta richiesta dalla mia interrogazione – illustra Marchetti – da parte della giunta non è mai arrivata. Il regolamento interno dell’assemblea all’articolo 170 definisce in “due mesi” il tempo massimo entro cui l’organo di governo regionale deve fornire risposta. Dal primo agosto, direi che sono passati… sarebbero passati anche se volessimo contare 60 giorni lavorativi, a dirla tutta. Ma se la risposta regionale non arriva, arriva la realtà dei fatti con le azioni da parte dell’aggiudicatario dell’opera mai realizzata e che, dopo la disdetta dell’accordo di programma formalizzata la scorsa estate, mai si farà».
«La mia interrogazione volendo è una piccolezza, rispetto al gran danno che per i cittadini verrà dalle penali in termini di spreco di denaro pubblico, per non parlare della perdita di tempo mentre Livorno è ancora alle prese con un ospedale strutturalmente vetusto e malconcio. Ma è esemplare del comportamento che la sinistra di governo regionale tiene: il non rispetto delle regole e la mancanza di trasparenza quando gli atti vanno a porre domande scomode – bacchetta Marchetti – come se le regole e la trasparenza non fossero affar suo. E invece lo sono eccome. Peccato che poi alla fine siano tutti affari nostri, di noi cittadini livornesi e non solo».
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