«Sei a scuola che ascolti la maestra, poi d’improvviso il silenzio. Sei concentrato su una fondamentale telefonata di lavoro, e d’improvviso niente più interlocutore. Accade ormai da anni ai sordi o ipoacusici toscani che, dal 2009, possono contare per le loro protesi acustiche su una fornitura gratuita di pile. Tutto molto bello, sulla carta. Il solito primato strombazzato pomposamente. Peccato però che nel tempo la qualità delle pile erogate sia andata diminuendo e che i toscani audiolesi lamentino anche un taglio in quantità, con segnalazioni giunte ai miei uffici in particolare da cittadini residenti in Asl Sud Est»: a denunciare lo stato di cose è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti, firmatario di un’interrogazione a risposta scritta che chiede ragione di un simile stato di cose.
«Premesso che un diritto non è tale se resta sulla carta – argomenta Marchetti – io vorrei sottolineare che in Toscana, secondo il censimento della popolazione condotto da Istat nel 2011, la percentuale di alunni ipoacusici sul totale degli scolari disabili è del 3,1%. Io mi immagino quei bambini, magari ancora non con competenze cognitive sufficienti a capire cosa accade e come provvedere in autonomia, che in classe mentre giocano o studiano o seguono le spiegazioni si trovano di punto in bianco sprofondati nel silenzio. In fuori gioco. Perché? Queste pile hanno durata standard proprio perché possa essere previsto il ricambio. Se questo fa difetto, diventa un problema grande per la qualità della vita di queste persone».
Oltre alla perdita di qualità nei set erogati, anche il numero parrebbe essere diminuito almeno in alcune zone: «La delibera originaria, la 103 del 2009, parla di massimo 120 pile per ciascun apparecchio acustico – spiega il Capogruppo di Forza Italia – ma dal 2017 nella Asl Sud Est pare che questo tetto si sia abbassato. Insomma, ho presentato la mia interrogazione per capire come stia la questione».
Dopo la parte narrativa che ricapitola i termini, normativi e cronistici, della questione, l’interrogazione snocciola cinque quesiti attraverso i quali Marchetti punta soprattutto a sapere «se risponda a realtà la riduzione del numero massimo di pile erogabili per ciascuna protesi acustica a partire dall’anno 2017 e, in caso affermativo, le ragioni della decisione», «l’ammontare delle risorse stanziate per l’acquisizione di pile destinate alle protesi dei cittadini toscani sordi o ipoacusici nelle annualità dal 2015 ad oggi» e «lo stato delle gare per le forniture» in quelle stesse annualità. Infine, il Capogruppo di Forza Italia domanda alla giunta regionale toscana «se non ritenga di dover intervenire presso Estar affinché verifichi che i fornitori assicurino le pile di cui all’oggetto in stato di perfezione quanto a funzionalità e durata».
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