«Stabilizzi un medico a Pitigliano, ma ti restano le liste d’attesa per la specialistica lamentate da Sorano. Mantieni l’ambulatorio per la colposcopia a Massa Marittima, ma ne comprimi a più non posso il bacino d’utenza e guai giammai parlare di attivare lì la rianimazione, non se ne parla. Intanto causa lavori Orbetello rimarrà per tutte le festività natalizie senza la terapia intensiva. Brutto pacco regalo per una sanità che tra Grosseto e provincia di dimostra sempre più in sofferenza e con tutti i sintomi di un malato allo stremo delle forze»: il triste panorama è tracciato da Forza Italia per bocca del Capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti e del Coordinatore provinciale a Grosseto Sandro Marrini.
«Qui il sistema non tiene», denunciano i due azzurri con preoccupazione. «Si continuano a sfogliare servizi con la politica del carciofo – continuano – facendo passare stabilizzazioni come fossero potenziamenti di organico quando in realtà si tratta non altro che di attribuire la giusta e legittima posizione a chi già lavora. Ma l’organico di Pitigliano, fatto salvo l’agopunturista in più, resta il solito organico sottodimensionato di oggi. Pari pari. Non serve la palla di cristallo per prevedere che l’accesso ai servizi sanitari rimarrà identico, con relative liste d’attesa dovute a una inadeguata capacità di assorbimento della richiesta di salute. Bisogna aumentare l’offerta, e per farlo bisogna assumere personale sanitario oltre che stabilizzare. Invece qui – attaccano Marrini e Marchetti – non si aumenta un bel nulla, anzi».
Massa Marittima docet: «Si è proclamato in grande spolvero che l’ambulatorio di colposcopia sarebbe stato mantenuto, ma gli evviva si sono infranti sulla contrazione massima del bacino d’utenza, limitato a pazienti massesi. E’ un taglio, altro che storie…», si inalbera Marrini. Inoltre: «Per garantire il servizio minimo – prosegue il coordinatore provinciale azzurro – medici e infermieri vanno ben oltre quanto loro dovuto e sono loro che poi ci mettono la faccia con i pazienti per i disservizi causati non da loro ma dalle maldestre gestioni passate».
«La verità – spiega Marchetti – è che l’intero sistema salute toscano è sull’orlo del tracollo contabile. Nella delibera 1281 del 19 novembre scorso sui bilanci consolidati 2016, ebbene sì siamo ancora al 2016, la Regione ha inserito un passaggio in cui si attestano perdite di esercizio pari a 195.068.956,27 euro lamentate dalle aziende del sistema sanitario regionale a fine 2017 e per annualità pregresse. A questi si aggiunge il passivo di 82 milioni e 715.092,04 euro che grava sui bilanci 2016, ripianato solo in parte. Ancora, ci sono da considerare le uscite impreviste per Ires non pagata, con le cartelle esattoriali arrivate da parte dell’Agenzia delle entrate nei mesi scorsi. Qui per non affondare si annaspa con le forbici in mano, e nell’annaspare queste vanno a colpire in maniera sconsiderata reparti, letti e servizi».
«Servono assunzioni massicce di personale sanitario a ogni livello – indicano la via Marchetti e Marrini – e servono subito. Si rottami semmai il pesante fardello degli apparati, anziché rosicchiare assistenza e cura in qua e in là».
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