«In Versilia la risonanza magnetica non s’ha da fare. Qualunque parte del corpo ci sia da esplorare con questo esame, le attese in classe D, differibile, vanno dai 334 giorni in su al posto dei 60 massimi previsti con legge regionale. Il peggio è che quasi sempre gli stessi tempi ci sono anche per chi deve effettuare la prestazione in classe B, breve, e avrebbe diritto dunque a un’attesa massima di 10 giorni. Pensate di fare i furbetti dell’Aslettina e varcare le Apuane? Disperate: nella ex Asl 1 situazione simile, benché con un centinaio di giorni in meno. Inaccettabile»: la ricostruzione è del Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che stamani ha iniziato a sfogliare il report messo in rete dalla Asl Toscana Nord Ovest sul monitoraggio dei tempi d’attesa nei vari ambiti di garanzia, zona ed ex Asl, aggiornato al 30 novembre scorso.
«Se 30 dì conta novembre – snocciola Marchetti – i cittadini della costa versiliese ne contano parecchi di più. Si viaggia sull’anno per le risonanze magnetiche, sostanzialmente inaccessibili in tempi compatibili con le esigenze diagnostiche delle persone, con gravi penalizzazioni anche per chi ha la prescrizione con codice B, breve. Secondo la delibera regionale 750 del 2 luglio scorso, questo tipo di prescrizioni dovrebbero essere evase entro 10 giorni. Invece nell’ambito di garanzia ex Asl 12 anche non accade proprio nulla del genere. Ma siamo proprio lontani lontani lontani. Si parla di 345 giorni di attesa per le risonanze encefalo e tronco encefalico senza e con mezzo di contrasto, idem per il rachide lombosacrale, per l’addome inferiore e scavo pelvico non importa se con o senza contrasto, e per la muscolo-sceletrica e tessuti molli anche qui con e senza mezzo di contrasto. Qualcosa meno, 334 giorni, se invece l’accertamento è per la spalla destra (sulla sinistra non è dato sapere) e sulla muscolo-scheletrica e tessuti molli. Tutto identico per le medesime prestazioni in classe D, che andrebbero garantite entro 60 giorni».
Risonanze a parte, la Versilia presenta anche altre sofferenze: «Attese doppie rispetto ai tempi massimi di legge ci sono nella ex Asl 12 per l’elettrocardiogramma dinamico, ovvero l’Holter, con 115 giorni, o per l’elettromiografia semplice con 113 giorni. In ambito zona spiccano invece i 171 giorni per la visita ginecologica e i 112 per l’ecografia sempre ginecologica, oltre ai 106 per l’elettrocardiogramma. Non voglio infierire sui 93 giorni per la visita pneumologica, sugli 86 per l’esofagogastroduodenoscopia con biopsia, sui 77 per tutti gli ecocolordoppler salvo il cardiaco che si fa in 9 giorni e sui 72 per la visita fisiatrica. Meno vistosi dei casi in cui c’è da buttar via il calendario, sono comunque sforamenti e non è giusto che si alzi l’asticella della tolleranza alla meno peggio».
A Marchetti, che sabato sarà alla manifestazione Fials in difesa della sanità versiliese e dell’ospedale di zona, la situazione non va giù nemmeno un po’: «Per i cittadini la sola alternativa compatibile con il loro diritto alla salute qui resta la libera professione intramuraria, che Rossi vuol contingentare, o la libera professione, su cui Rossi e Saccardi hanno messo il tappo di tetti di spesa che chi produce sanità trova insostenibili come nel caso del San Camillo. Insomma, in totale non ci si cura da nessuna parte, e questo non è pensabile. Altro che modello toscano, qui siamo al modello Giuditta di benignana memoria»
Leave a comment