«E’ anche per fatti come quelli che hanno portato al sequestro del depuratore Gaia ‘Lavello1’ a Massa che, secondo i dati diffusi da Ispra nel novembre scorso, con 18 istruttorie aperte per conto del Ministero dell’ambiente tra 2017 e 2018 la Toscana è terza in Italia per danno ambientale. E mentre l’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale dava conto di questo stato di cose, quasi in contemporanea Arpat nel suo rapporto sui controlli nei depuratori durante il 2015 attestava che il 44% degli impianti maggiori sversa senza autorizzazione. E’ una situazione inaccettabile: sull’ambiente toscano, e dunque sulla pelle di chi ci vive, la politica di governo non può peccare d’inedia»: a richiamare i dati con preoccupazione sono, l’On. Deborah Bergamini e i Consiglieri regionali di Forza Italia Maurizio Marchetti (Capogruppo) e Marco Stella (Vicepresidente dell’Assemblea toscana) e il Presidente del Consiglio comunale a Massa Stefano Benedetti a più riprese impegnato sulla questione Lavello.
Erano stati loro proprio l’altro giorno a dare notizia, a seguito di risposta da parte dell’assessorato regionale all’ambiente a loro specifica interrogazione, dei malfunzionamenti al depuratore ‘Lavello1’: «L’assessore Fratoni ci ha fatto sapere che quell’impianto “risulta da tempo strutturalmente inadeguato ad abbattere efficacemente il carico azotato presente nelle acque trattate, sia per l’insufficiente capacità ossidativa che per i ridotti volumi di trattamento” e che “gli attuali comparti anossici di pre-denitrificazione saranno riconvertiti in comparti areati”».
Qualcosa però a Forza Italia non torna: «Nella nota pervenutaci pochi giorni fa, l’impianto era dato in corso di adeguamento e con interventi destinati a concludersi “a fine 2018-inizio 2019, imprevisti permettendo”. Dunque in queste ore e prima del sequestro. Invece, a quanto pare, si va all’estate almeno».
Incongruenze a parte, resta alto il livello di attenzione da parte di Forza Italia: «Non possiamo restare passivi – sottolineano Marchetti, Stella e Benedetti – nel sapere che quasi la metà dei grandi depuratori toscani sversa senza autorizzazioni. Le procedure di VIA, dal 2016 col trasferimento di competenze dalle Province, sono in capo alla Regione. Bisogna velocizzare gli iter, a volte aperti anche da anni, e salvaguardare lo stato dell’ambiente toscano che alla cartina di tornasole dei dati e dei fatti di Massa è oggi assolutamente allarmante».
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